Il donfatore del Guastafeste, nell'anniversario dell'attentato alle Torri Gemelle, scrive al Parlamento. "Si vietino le preghiere islamiche nei luoghi pubblici. Aprite gli occhi su un pericolo mortale"
BELLINZONA – 17 anni fa, il mondo assisteva con orrore e sorpresa al crollo delle Torri Gemelle, abbattute, assieme a molte vite, da due aerei. In molti sostengono che il mondo da allora sia cambiato, non vogliamo essere noi a dire se è vero o no. Comunque, Giorgio Ghiringhelli ha scelto proprio questa data simbolica per lanciare una petizione al Gran Consiglio: proibire le preghiere islamiche in luogo pubblico.
“Le preghiere dei musulmani in pubblico, molto diffuse in altri Paesi europei in cui la colonizzazione islamica è più avanzata ( come la Francia , l’Inghilterra, il Belgio, la Svezia, l’Olanda, la Germania ma anche l’Italia ed altri Paesi ) , fanno parte di una ben precisa strategia messa in atto dagli islamisti per conquistare l’Europa : una strategia che consiste nell’ “islamizzare l’ambiente” (ad esempio anche facendo circolare le donne velate e diffondendo il velo islamico nelle scuole ) in modo da abituare grandi e piccini a vivere in un ambiente musulmano, dove i bambini crescendo possano diventare più facilmente musulmani credendosi nativi di questi valori”, sostiene il fondatore del Guastafeste.
“È tempo che i politici, i partiti, i Parlamenti, i Governi ed i giudici dei Paesi occidentali si decidano ad aprire gli occhi sul pericolo mortale che la nostra società sta correndo e prendano le necessarie misure per bloccare la strisciante e sempre più sfacciata islamizzazione dell’ambiente, senza attendere sempre che sia il Popolo a muoversi con il lancio di iniziative popolari. Una di queste misure, ossia il divieto di dissimulare il volto in pubblico, è entrata in vigore in Ticino il 1. luglio 2016 grazie a un’iniziativa popolare approvata il 22.9.2013 dal 65,4% dei votanti. Un’altra era entrata in vigore nel 2009 a livello nazionale dopo l’approvazione a schiacciante maggioranza di un’iniziativa che chiedeva la proibizione di costruire minareti”, afferma, sostenendo come “la recente sentenza del Tribunale federale che ha considerato irricevibile l’iniziativa dell’UDC vallesana mirante a vietare qualsiasi copricapo nelle scuole dell’obbligo” è “irresponsabile e sciagurata destinata a spalancare le porte al proselitismo islamico in tutte le scuole della Svizzera” e dunque urge inserire il divieto a livello svizzero nella Costituzione.
Tornando alle preghiere in luogo pubblico, “si chiede a codesto onorando Gran Consiglio di completare la legge sull’ordine pubblico con una norma che vieti nei luoghi pubblici o aperti al pubblico o destinati a offrire un servizio pubblico (ev. ad eccezione dei luoghi di culto) la recita di preghiere che contengono riferimenti velati o espliciti di odio e di discriminazione verso i fedeli di altre credenze ( con particolare riferimento alla preghiera rituale che i musulmani praticanti devono recitare cinque volte al giorno a orari prestabiliti e ovunque essi si trovino in quel momento)”.