BELLINZONA – Il Mattino attacca le liste altrui. La campagna elettorale ormai è partita, anche se non tutti i partiti hanno ancora presentato i loro nomi. Ma il settimanale leghista se la prende con quella liberale, presentata ufficialmente ieri e soprattutto con quella del PPD, ancora in fase di elaborazione.
“Certo che la lista liblab per il governicchio è piuttosto scarsina! Una lista di semplice accompagnamento, e non certo di raddoppio. Oltre al ministro uscente Christian “Harry Potter” Vitta troviamo il capogruppo in parlamenticchio Alex Farinelli, già candidato nel 2015 quando arrivò ultimo”, attaccano (ma Farinelli ha acquisito molta esperienza ed è ora uno degli uomini forti del partito). Poco lusinghiero il giudizio sugli altri candidati: “Gli altri componenti della listarella PLR (Sebastiano Gaffuri, Alessandro Speziali, Cristina Maderni) sono del tutto sconosciuti ai più. Al massimo li voteranno i loro parenti stretti”
“Evidentemente, nessun pezzo da novanta del PLR (ma esistono ancora?) ha voluto fare l’ “utile idiota” in un tempo di acque assai agitate all’interno dell’ex partitone. Oppure, essendo finito il tempo delle “cadreghe facili”, in tanti hanno declinato l’invito a candidarsi… Eccoli qua, quelli che dicono di volersi mettere “al servizio” dello Stato (uella) quando in realtà se ne vogliono servire!”, prosegue il giornale.
Per non parlare di quanto detto sul PPD e in particolare sulla possibile candidata Alessandra Zumthor. Si dice che verrà scelta una lista debole per non far rischiare il posto a Beltraminelli e sull’ex direttrice del GdP: “Uella, proprio vero che certa gente cade sempre in piedi: la sciura Zumthor ha contribuito a far fallire un quotidiano che aveva 92 anni, azzerando così la “voce” del mondo cattolico in questo sfigatissimo Cantone. Ed il PPD, il partito col presunto “referente cristiano” (ormai sostituito dal referente multikulti) la premia spalancandole le porte della politichetta cantonale. Comunque, a noi la candidatura dell’ex direttrice del quotidiano della Curia sembra un infausto presagio: vuoi vedere che ad aprile il PPD farà la fine del Giornale del Popolo?”.