BELLINZONA – Il PS nel mirino del PLR e dei comunisti. A dire il vero, nel mirino del liberali, al comitato di Mendrisio, ci sono finiti anche Lega e MPS. “State attenti a chi fa denunce che si squagliano come neve al sole”, ha detto Bixio Caprara. “Biasimo in modo molto esplicito il comportamento di due colleghi leghisti che prima, in Commissione della gestione, hanno firmato il rapporto di maggioranza. Per poi votare il contrario dieci giorni dopo in Gran Consiglio. Sono questi i politici che assumono le proprie responsabilità per il paese?”.
Ha rimarcato come tante iniziative socialiste siano riuscite proprio grazie all’appoggio del PLR. Una sorta di “senza di noi non ce l’avreste fatta”.
Poi è arrivato il PC. Che non avrebbe corso con l’MPS si sapeva, le polemiche non erano mancate, ora sono rivolte anche al PS. “Dopo che l'estrema sinistra trotzkista rappresentata da MPS ha rotto l'alleanza con il Partito Comunista (PC), abbiamo proposto al Partito Socialista (PS) un’intesa elettorale che unisse PS e PC in una unica lista di sinistra almeno al Consiglio di Stato, ritenendo la fase storica preoccupante per l’avanzare delle destre e la frammentazione del fronte progressista. Eppure, dopo lunghe trattative (perlomeno caotiche) coi vertici socialisti, che hanno in più occasioni escluso i comunisti dalla lista al governo e che non hanno saputo poi offrire prospettive concrete nemmeno per un accordo sul parlamento (seppure sbandierato propagandisticamente durante il loro Congresso di Arbedo), prendiamo atto che il PS è sicuro di poter vincere da solo, ritenendo superflua un’alleanza con il PC”, precisano i comunisti.
“Ce ne rammarichiamo sinceramente perché dimostra la poca maturità della sinistra ticinese di compattarsi per fronteggiare gli attacchi pesanti della destra padronale. Il Partito Comunista - fin da quando si chiamava Partito del Lavoro - ha sempre avuto e mantenuto un atteggiamento unitario a sinistra e responsabile nei confronti del Paese, ma certamente non è disposto a rinunciare in modo umiliante alla propria identità e alla propria indipendenza programmatica”, proseguono.
Dunque, il PC correrà solo sia per il Consiglio di Stato che per il Gran Consiglio. Per il Governo, ci sarà Massimiliano Ay, e assieme a lui “altri quattro candidati che risponderanno a due caratteristiche: non solo saranno giovani con meno di 30 anni d’età, ma tutti - e sottolineiamo tutti - avranno un’esperienza politica e istituzionale alle spalle, proprio perché secondo i comunisti la candidatura al governo è una cosa seria e non si può improvvisare solo con gli slogan”.