LUGANO – Il colpo che stava studiando Angelo Petralli avrebbe avuto del clamoroso. Non è riuscito e sarebbe per quello che ha deciso di dimettersi. Stando a ticinonews.ch, infatti, il presidente della sezione popolare democratica di Lugano desiderava candidare al Municipio Filippo Lombardi, non rieletto agli Stati.
La sezione luganese però non sarebbe stata d’accordo e Lombardi ha gettato benzina sul fuoco scrivendo sui social di non aver trasferito il domicilio a Lugano e di essere concentrato sul suo rientro nell’attività professionale. Un post, parrebbe, arrivato solo dopo il no del PPD luganese.
A Petralli il tutto non sarebbe andato giù. E dunque, dopo il PLR, la cui rinuncia di Bertini ha scompigliato le carte in tavola (Guido Tognola però non molla e promette le dimissioni in caso di mancato terzo seggio, mentre per molti addirittura sarebbe a rischio il secondo), anche nel PPD è crisi.
L’ex consigliere comunale Armando Boneff rincara la dose: “Ma... i PPDini di Lugano, si rendono conto di ciò che sta accadendo nella loro sezione? Dimissionano consiglieri comunali, uno di questi viene sostituito da una figura di prestigio e... tutto tace (riferendosi a sé stesso, sostituito dall’architetto Federica Colombo). Né una nota di biasimo né un’espressione festosa. Non un commento ufficiale. Dimissiona addirittura il Presidente sezionale e tutto tace al vertice del PPD luganese. Ora che, ignorata la candidatura della Ghisolfi e sono trapelati i nominativi dei candidati al Municipio senza nemmeno salvare le apparenze con la ratifica della direttiva comunale, il gioco sembra più chiaro: un solo successore di Jelmini designato e le belle statuine a condecorare la farsa. Ma siamo sicuri che questa prassi sia gradita da una base già scottata di recente? Personalmente non metterei la mano sul fuoco”. Boneff è infatti convinto che il “Municipale designato” debba essere Michel Tricarico, a suo dire “sponsorizzato” da Paolo Beltraminelli.