BELLINZONA – Il PLR è conscio che quello che il Ticino sta affrontando e andrà ad affrontare nel prossimo periodo dovrà essere il “il momento del confronto politico sulle visioni che reggeranno lo sviluppo futuro di questo Paese, come mai dal Dopoguerra”. E propone, per traghettare il Cantone fuori dalla crisi, un salto di qualità con innovazione e formazione e una flessibilizzazione di orari e giorni di apertura per i negozi, oltre a minor burocrazia per gli esercizi pubblici.
“Ora è il momento di guidare il nostro Cantone fuori dalla crisi, che nei prossimi mesi presenterà un conto salato in termini di disoccupazione, debito pubblico e recessione. Assumerci le nostre responsabilità nei confronti dei cittadini significa attrezzare il Ticino con gli strumenti migliori per creare un benessere diffuso. Lo Stato non può però sostituirsi all’impegno delle cittadine e dei cittadini, delle aziende, delle associazioni e di tutto il nostro tessuto civico, che costituisce il vero motore della Svizzera e che pochi Paesi al mondo riescono a imitare”, è consapevole il partito.
Ed ecco le idee: “Il salto di qualità di questo Cantone dovrà svilupparsi lungo i binari - convergenti - della formazione e dell’innovazione. La scuola prepara i cittadini e fornisce gli strumenti per individuare la propria traiettoria nel futuro. L’innovazione è l’anima del progresso. Questi due elementi, formazione e innovazione, alimentano la fiamma dello sviluppo economico, che a sua volta garantisce posti di lavoro, occupazione e benessere. La scelta del PLR è quella di orientare un Paese e un’economia liberale verso la formazione e l’innovazione, che diventano anche pilastri di una politica ambientale fatta di ricerche e conquiste, non di divieti sempre più invadenti. La capacità di reinventarsi - addomesticando le conquiste della digitalizzazione e promuovendo il telelavoro- darà un impulso allo sviluppo regionale, stimolando un’imprenditorialità a km 0 socialmente responsabile e localmente virtuosa”.
Per il commercio serve ossigeno ai negozi. Come? “Flessibilizzando gli orari e favorendo maggiore libertà nei giorni di apertura, abbattendo la bulimia burocratica che spinge albergatori e ristoratori a rinchiudersi in ufficio, sacrificando la passione per l’accoglienza. Per queste attività e per i moltissimi artigiani ticinesi, gli incentivi a innovarsi – dai macchinari alla presenza online – sono la necessaria forza di propulsione. Nessuno può più permettersi di marciare sul posto”.
“Nel Paese spira però sempre più forte il vento di chi vuole incrinare pericolosamente la coesione contrapponendo strumentalmente chi lavora assiduamente e chi crea lavoro assumendosi molti rischi”, fa notare la nota. “La soluzione per un’economia a misura d’uomo, capace di giocare su scala globale e di nutrire la dimensione locale, è la capacità di fissare poche regole ma chiare e rispettate, è la consapevolezza della sacralità della dignità del lavoro e della necessità dello spirito imprenditoriale. Come PLRT, insieme alle forze liberali di questo paese crediamo in un Ticino capace di essere il vettore del proprio successo, ripartendo dal codice genetico di questo Paese che nessun virus deve poter modificare: la libertà e la responsabilità”.