BERNA – Marco Chiesa, da quando è stata annunciata la sua candidatura alla presidenza dell’UDC nazionale, unico nome proposto dalla Commissione cerca, è diventato il personaggio del giorno. In diversi si sono espressi su di lui.
Per esempio, il presidente del PS Igor Righini ha scritto: “Tanti Auguri Marco. Il tempo della rivincita di Cristoph è arrivato. Un presidente ticinese dell'UDC nazionale, con Ignazio in carica non potrà mai ambire alla massima carica. L'ideale per portare Magdalena in Consiglio federale. Le donne mancano e Ueli non è eterno”. Insomma, a suo modo di vedere, una strategia della famiglia Blocher.
Sui legami con i Blocher hanno disquisito in parecchi. Che Cristoph Blocher sia un idolo per Chiesa è indiscutibile, lui stesso lo ha raccontato più volte, come lo sono i buoni rapporti con la figlia Madgalena. Qualcuno gli ha chiesto, in caso di un’elezione non ancora assicurata ma quasi, di creare un suo gruppo di lavoro, non di proseguire con quello presente al momento.
Chiesa, in un’intervista al Tages Anzeiger, ha spiegato di voler essere un presidente vicino al popolo, in particolar modo anche ai cantoni di confine (tra cui ovviamente il suo Ticino). La Svizzera Italiana, a suo avviso, non viene mai ascoltata a dovere e un suo rappresentante alla testa del primo partito svizzero sarebbe un segnale.
In merito al ricevere un compenso per la presidenza, è propenso al sì. “Altrimenti solamente chi è ricco potrebbe candidarsi. E noi non siamo un partito d'élite, siamo un partito popolare".