LUGANO - Il PLR cerca un (o una) presidente. La Commissione Cerca ha proposto tre profili: Natalia Ferrara, Emilio Martinenghi e Alessandro Speziali. Una donna, due uomini. Due più giovani e uno un po' meno. Due deputati. Ieri davanti al Parlamentino, nel corso del Comitato Cantonale, i tre hanno avuto la possibilità di esprimersi di fronte ai compagni di partito, per parlare del PLR che vorrebbero.
Per Natalia Ferrara, ci vorrebbe "un PLR forte, fiero e fantasioso. “In questa società liquida, in questo marasma politico, contraddistinto dalla decadenza di valori e dall’assenza di riferimenti,
serve un partito liberale radicale ancor più solido. Un PLRT forte, fiero, e, perché no, anche fantasioso. Responsabile e capace di sorprendere. Popolare e non populista, ossia che sappia parlare a tutte e a tutti con la forza degli argomenti, non della propaganda”, ha spiegato la granconsigliera. Il liberalismo a suo avviso è ancora il metodo migliore di pensiero, in politica e non solo, perchè si oppone ai populismi e in particolare alla loro faciloneria. "Sarei una presidente che cerca argomenti per convincere, e non scorciatoie per vincere", ha aggiunto.
L'obiettivo di Emilio Martinenghi sarebbe recuperare chi si è allontanato dal PLR. "“Una sana autocritica è un elemento da cui partire, dove ci si deve interrogare con onestà sulle ragioni della costante perdita di consensi", ha detto. "Il partito può contare su persone e strutture, in particolare le sezioni, che ne compongono l’ossatura. Si tratta ora di recuperare molti amici che come me sono rimasti lontani o si sono allontanati (torna alla politica attiva dopo quasi un decennio, ndr). Si tratta di riavvicinare persone e personalità, mostrando loro il lavoro che si può e si deve fare per il nostro Paese”. Ha affrontato anche lo spinoso tema dell'accordo quadro: "Esso non risponde ai bisogni dei ticinesi e se il PLR non ha neppure il coraggio di dirlo apertamente, ecco che perdiamo i consensi".
Invece Alessandro Speziali vuole un PLR “laboratorio. Questo partito deve tornare a essere un laboratorio di pensiero politico, leale con il gruppo parlamentare e il Consigliere di Stato, ma indipendente nella sua proposta politica, nel senso più edificante del termine. Una vivacità che richiede una squadra complementare al presidente e al di fuori delle logiche parlamentari”. Il partito, a suo avviso, deve ispirare fiducia da Pedrinate alla valle Bedretto, a ogni lavoratore, "a chi ogni giorno lotta contro la concorrenza sleale nel terziario a chi fatica con l’agricoltura di montagna".
L’elezione si terrà al Congresso in agenda il 22 novembre prossimo all’Espocentro di Bellinzona. Un avvicinamento che sarà anche contraddistinto da 4 “Roadshow” nelle varie regioni del Cantone in cui i tre candidati potranno presentarsi e conoscere più da vicino le differenti realtà locali.
Oltre ad esprimere il suo apprezzamento per i tre candidati alla sua successione, il presidente Bixio Caprara nel suo intervento iniziale ha informato il Comitato cantonale anche sull’esito del sondaggio svolto nella base del partito, con oltre 1000 risposte al questionario. “Nel sondaggio rilevo alcune priorità: l’invito rivolto al partito di volersi focalizzare sui nostri punti di forza come la formazione e la creazione di posti di lavoro grazie al rilancio economico; l’apprezzamento dei gruppi di lavoro tematici quali officina di idee capaci di coinvolgere la base per elaborare proposte qualificate per migliorare il paese; il lancio di progetti di riforme strutturali innovative per la digitalizzazione dei servizi e per la previdenza vecchiaia e, infine, il miglioramento della comunicazione con un deciso rafforzamento della presenza sui media digitali”.