BELLINZONA - Gli ospedali, nonostante la mole di lavoro supplementare causata dal Coronavirus, sono in perdita, perchè hanno dovuto sospendere per un periodo determinati interventi, oltre che avere meno ricavi per gli ospedali per acuti, i servizi psichiatrici, le cliniche di riabilitazione e le cliniche specializzate. La Confederazione aveva affermato che era compito dei Cantoni far fronte alle perdite, ma un gruppo di Cantoni non è d'accordo.
Anche il Ticino, dopo Zurigo, Argovia, Basilea Campagna, Sciaffusa e altri, lancia un'iniziativa cantonale in merito, sostenuta da rappresentanti di più partiti. I primi firmatari sono i liberali Matteo Quadranti e Maristella Polli, poi ci sono Agustoni, Alberti, Buzzini, Cedraschi, Crivelli Barella, Galeazzi, Galusero, Ghisletta, Ghisolfi, Gianella Alex, Ortelli, Robbiani, Jelmini, Caprara, Dadò, Ferrara, Foletti, Gianella Alessandra, Guerra, Pini e Bang (dunque, PPD, Lega, Verdi, UDC e PS oltre al PLR).
La richiesta è che la Confederazione Confederazione "contribuisca adeguatamente, in primo luogo, per la messa a disposizione a costi supplementari di ospedali e cliniche durante il periodo COVID -19 (inclusi ad es. maggiori acquisti di materiale sanitario e farmaci, misure di sicurezza aumentate), e per il loro mantenimento in efficienza e qualità, oltre che, in secondo luogo, per le eventuali loro perdite di reddito causate dalla sua ordinanza COVID-19 del 16 marzo 2020".
Il motivo? La legge che chiedeva di sospendere determinati interventi era stata emanata dalla Confederazione e non dai Cantoni. "Le perdite per la fine di aprile 2020 ammontavano a circa 1.5-1.8 miliardi di franchi per l'intera Svizzera", spiegano i deputati, sottolineando come appunto "circa l'80% della perdita totale è attribuibile al mancato guadagno dovuto al divieto di
trattamento e di operazioni, in vigore dal 16 marzo al 26 aprile. Anche nel nostro
Cantone, il Governo stima che la perdita totale sarà di diversi milioni di franchi".
"Una parte della perdita può certamente essere compensata, ma è logico che i costi aggiuntivi
derivanti dalla perdita di ricavi per più di un mese non possono essere facilmente compensati e avranno certamente un impatto significativo sul bilancio annuale. Gli ospedali avrebbero dovuto essere operativi durante questo periodo, ma non sono stati in grado di generare alcun reddito a causa del divieto di trattamento. L’autunno e l’inverno 2020/2021 non stanno ancora dando garanzie di superamento della pandemia, anzi. Si tratta di mantenere e garantire la qualità delle cure e l’efficienza di ospedali e cliniche anche nel breve e medio termine, ciò che potrebbe risultare problematico se queste strutture dovessero non aver riassorbito le perdite riscontrate", ecco a loro avviso il problema,
E chiedono dunque, con un'iniziativa cantonale, che anche il Ticino si faccia portavoce a Berna della necessità che sia la Cofnederazione a trovare il modo di compensare le perdite.