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25.08.2021 - 10:100
Aggiornamento: 10:26

Speziali: "Passaporto vaccinale obbligatorio piuttosto che nuove restrizioni"

Il presidente del PLR su Gobbi che non è vaccinato e Zali che ha preferito il 'no comment': "Un problema, nelle campagne vaccinali gli aspetti psicologici hanno un ruolo centrale, chi promuove il messaggio deve essere credibile"

BELLINZONA - Si potrebbe pensare a un passaporto vaccinale obbligatorio, come alternativa a restrizioni che nessuno tollererebbe più. Lo ha detto Alessandro Speziali, presidente del PLR, in un'intervista al Corriere del Ticino. Ha anche punzecchiato Zali e Gobbi in merito al vaccino.

"Puntare nuovamente sulle restrizioni, come via maestra per gestire la pandemia, è impensabile: sia per la società, sia per l’economia. Un approccio del genere non sarebbe sopportato né dai cittadini né dalle aziende, giustamente e comprensibilmente", è la sua opinione. "Se la situazione negli ospedali tornasse a farsi tesa, il passaporto vaccinale dovrà quindi essere lo strumento per contenere le conseguenze del virus – a costo di renderlo obbligatorio".

Si augura "che le libertà rimangano perlomeno quelle attuali e che, soprattutto, la politica eviti di incarognire la società alimentando una nuova faida".

A proposito di politica, il fatto che due Consiglieri di Stato non siano vaccinati (almeno uno sicuramente non lo è, Gobbi, mentre Zali ha preferito il 'no comment') è un problema? "Sì. Alla scuola per sottoufficiali dell’Esercito, ci ripetevano: “Siete quadri, siate un esempio”. Nelle campagne di vaccinazione hanno un ruolo centrale gli aspetti psicologici, per cui è essenziale la credibilità di chi promuove il messaggio. Un consigliere di Stato non è un cittadino qualunque, che può rintanarsi dietro un “no comment” o costruire teorie mediche artigianali da Supereroe".

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