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23.05.2022 - 09:400

Ecco il nuovo Consiglio leghista. Aldi: "Un coordinatore? L'alleanza con l'UDC? Vedremo..."

La portavoce del Movimento: “La Lega è cambiata, è un dato di fatto. Abbiamo dovuto riorganizzarci”

LUGANO - Nel giugno dello scorso anno la Lega si dotò di nuovi Statuti, sostituendo quelli storici risalenti all’anno della fondazione, vale a dire il 1991. Vennero creati due organi: l’assemblea dei soci e il Consiglio esecutivo, del quale fanno parte di diritto i consiglieri di Stato (Norman Gobbi e Claudio Zali), il capogruppo in Gran Consiglio (Boris Bignasca) e il rappresentante alle Camere federali (Lorenzo Quadri). Gli altri membri vengono invece eletti ogni quattro anni. Cosa che ha fatto ieri l’assemblea del movimento, riunita al centro della Protezione civile di Rivera, nominando Sabrina Aldi per il Luganese, Massimiliano Robbiani per il Mendrisiotto, Patrizio Farei per il Bellinzonese e Alto Ticino e Alessandro Mazzoleni per il Locarnese e Valli. Loro, insieme ai membri di diritto, saranno dunque alla guida della Lega fino al 2023. Inoltre, la vicecapogruppo Sabrina Aldi è stata nominata portavoce, mentre Stefano Tonini sarà presente nel consiglio come uditore in rappresentanza dei giovani leghisti.

Ora, sempre secondo gli statuti, il Consiglio esecutivo ha la possibilità di nominare al proprio interno un coordinatore. Una possibilità che, ha spiegato Aldi al Corriere del Ticino al termine dell’assemblea, non per forza sarà utilizzata: “È una decisione che spetta al consiglio, il quale può decidere di attribuire vari ruoli ai membri, tra cui anche quello di coordinatore. Tuttavia non è assolutamente indispensabile che ciò avvenga. Ne discuteremo nelle prossime settimane”. 

Il Consiglio esecutivo avrà anche il compito di sottoporre le liste elettorali all’assemblea. “Quindi, rispetto al passato, dovremo fare questo passo in più – ha spiegato Aldi -. Anche per questo motivo sarà importante arrivare con una proposta nei tempi opportuni”.

Per quanto riguarda l’alleanza con l’UDC, Aldi ritiene che sia ancora prematuro parlarne: “Le discussioni sono in corso, non solo in casa nostra, ma anche in quella dell’UDC. Ciò che per noi conta è che in Governo restino i due seggi di destra, i due seggi leghisti. Poi si vedrà. Dopo l’estate se ne saprà di più”.

Sul tavolo rimane il potenziale nodo di inciampo legato a una possibile iniziativa popolare per abolire la tassa di collegamento, idea lanciata dal presidente dell’UDC Piero Marchesi. Se venisse lanciata prima delle elezioni dell’aprire 2023 suonerebbe come un atto di sfida nei confronti del ministro Zali. Diversi esponenti leghisti hanno già detto che l’operazione non sarebbe gradita e potrebbe far naufragare la lista unica. È dunque possibile che la raccolta di firme verrà rinviata dopo le elezioni cantonali. In discussione c’è anche la ripartizione numerica dei candidati leghisti e democrentristi in seno alla lista per il Governo.

Per quanto riguarda la nuova organizzazione del Movimento, Aldi ha detto: “La Lega è cambiata, è un dato di fatto. Sarebbe piaciuto a tutti andare avanti col Nano ancora per tanti anni, ma purtroppo non è stato possibile. Abbiamo dovuto riorganizzarci. Credo che alla fine i nostri processi decisionali resteranno molto snelli e soprattutto resterà un’importante componente di indipendenza, sia per i singoli membri, sia per le sezioni”.

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