LUGANO – Guido Sassi, uno dei ristoratori storici di Piazza della Riforma a Lugano, non ha mai avuto peli sulla lingua. E lo conferma nell’intervista bombastica rilasciata alla Domenica e pubblicata nell’edizione di ieri. Si parte dalla sua decisione di abbandonare il PLR e di candidarsi per il Centro (PPD) nella lista per il Gran Consiglio.
“Io di base sono sempre stato un liberale radicale. Ma ora il vestito del PLR non mi calza più a pennello. Mi sembra che il partito non abbia più un progetto, che sia un po’ allo sbando. Invece il Centro rappresenta ciò che la popolazione vuole: pragmatismo e concretezza”, dice Sassi.
E sul presidente, Alessandro Speziali, snocciola un giudizio in chiaro-scuro: “Non mi dispiace, gli manca solo un po’ di carattere”. Duro invece sulla lista del suo ex partito per il Governo: “È di un livello bassissimo”.
Poi arriva una stoccata ai vertici del turismo e della sua categoria: “Non è un mistero ciò che penso di GastroTicino, dell’associazione degli albergatori e dell’ente del turismo. Sono diretti da persone che non sono capaci di valorizzare il turismo”.
Guido Sassi non fa sconti nemmeno a Lorenzo Pianezzi, presidente di Hotelleriesuisse Ticino, che pure è candidato per il Centro: “Questo non mi impedisce di pensare che nel suo ruolo ci vorrebbe qualcuno di propositivo. Pianezzi mi fa pensare a Badaracco. Entrambi continuano a ripetere le stesse cose”.
E sul Municipio di Lugano: “Credo che l’unico personaggio veramente attivo in Municipio sia Michele Foletti”.
E Filippo Lombardi? “È una macchina da guerra. È una persona molto intelligente, che parla tante lingue e conosce tutti. Il problema è che lui è entrato in questa legislatura e si è trovato in un sistema molto diverso da quello cui era abituato. Comunque sì, scriva pure che è anche grazie a lui che sono entrato nel Centro”.
Perché passare al PPD e non alla Lega, visto l’apprezzamento per il sindaco Foletti? “La Lega è troppo populista, io sono più concreto. Sono un imprenditore da tanti anni, conosco il sistema economico. Quello della Lega non è un sistema economico reale”.
Due parole, infine, sul suo programma, in caso dovesse essere eletto in Parlamento: “Credo che il Ticino abbia un potenziale immenso. Ma che non è capace di sfruttarlo, perché mette nelle posizioni di comando avvocati o banchieri che capiscono poco di accoglienza. Potremmo fare molto di più se ascoltassimo le persone che vengono qui, discutessimo con loro, cercassimo di capire cosa li ha attratti qui. Io non credo nei progetti megalomani ma nel valorizzare quello che siamo”.