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27.12.2022 - 18:500

Molinari e il blitz di Natale, l’indignazione di Alain Bühler: “Quando la smetteremo di trattarli con pesi e misure differenti?”

L’interrogazione del Gruppo UDC in Consiglio Comunale: “È stato l’ultimo di una lunga lista di atti illeciti nel quale gli autogestiti spadroneggiano sulla pubblica piazza, sprezzanti delle leggi e dei regolamenti. E le Autorità sempre alla finestra"

LUGANO - La questione degli autogestiti tiene ancora banco a Lugano, dopo che nella notte tra il 25 e il 26 dicembre gli ex-molinari hanno messo a segno un blitz occupando lo stabile della ex-Caritas, preceduto da una manifestazione non autorizzata su Piazza Molino nuovo, con tanto di imbrattamenti, schiamazzi, musica e addirittura uno spettacolo pirotecnico.

Tutto ciò ha sollevato l’indignazione di molti, tra cui il Gruppo UDC in Consiglio comunale, che ha immediatamente reagito con un’interrogazione al Municipio, con Alain Bühler primo firmatario (insieme ai colleghi Raide Bassi, Eros N. Mellini, Siro Mazzuchelli e Zahra Rusconi).

“Sono andati in scena nuovi atti illeciti commessi dagli ex molinari  - si legge nel documento -, e ancora una volta le Autorità sono rimaste alla finestra. Parliamo di un lasso di tempo dalle 20.30 alle 06.00 in cui, non solo è stata violata per l’ennesima volta una proprietà privata, ma gli sfortunati cittadini luganesi che vivono nelle vicinanze non hanno chiuso occhio”.

“Se ci fossimo trovati dinanzi a un normale caso di un gruppo di persone che commette una violazione di domicilio con tanto di disturbo della quiete pubblica - si legge ancora nell’atto parlamentare - la festa sarebbe durata ben poco, con l’intervento della Polizia e tutto il seguito della procedura penale. In questo caso, pur essendo state molteplici le sollecitazioni giunte alle Autorità da parte dei luganesi che non ne potevano più di quanto stava accadendo sotto le loro finestre, né la Polizia cantonale né tanto meno quella comunale sono intervenute per mettere fine alla manifestazione. Le risposte che i cittadini hanno ricevuto quella notte da parte della Polizia sono a dir poco interessanti: ‘Siamo a conoscenza della situazione’, ‘Stiamo monitorando la situazione’ e ‘Ce ne stiamo occupando e facciamo il possibile’. Parrebbe addirittura che qualche tempo fa sia stata emessa una direttiva all’interno della Polizia comunale di Lugano sul come rispondere ai cittadini che chiamano in questi casi. Una direttiva che potrebbe avere un senso al fine di uniformare il linguaggio generale degli agenti di Polizia, se non fosse che in parte mira a celare la verità dietro ai “non interventi” da parte della forza pubblica. Infatti, non spetta alla Polizia stessa decidere se intervenire o meno, un eventuale stop alle loro attività deve giungere dall’alto, a livello di Esecutivo (comunale e cantonale). Ma è severamente vietato dire la verità ai cittadini che giustamente chiedono l’intervento degli agenti, ossia che non ci sarà alcun intervento da parte della Polizia e che bisogna solo 'pazientare' che terminino i disordini. Meglio quindi comunicare al cittadino qualcosa come: 'Ce ne stiamo occupando e facciamo il possibile'. La stessa Fondazione Vanoni pare non abbia ben digerito l’inerzia da parte delle Autorità, visto che l’edificio occupato era di sua proprietà”.

“Siamo quindi dinanzi all’ennesimo caso, l’ultimo di una lunga lista, nel quale gli autogestiti spadroneggiano sulla pubblica piazza, sprezzanti delle leggi e dei regolamenti, che tutti i comuni cittadini sono chiamati a rispettare e senza alcun rispetto per la quiete pubblica e per la cittadinanza luganese. E le Autorità cosa fanno? Glielo permettono. Nessuna azione, nessun contrasto e nessuno stop. Siamo coscienti che nessuno sta dando loro il proprio benestare a queste azioni, e ci mancherebbe altro, ma in assenza d’interventi è questo il messaggio che passa sia agli autogestiti che al resto della popolazione. Che a questo gruppo di persone è concesso di fare ciò che vogliono su suolo pubblico. Ebbene, questa ‘tolleranza’ non è più ammissibile”.

 Alla luce di tutto ciò, gli interpellanti Consiglieri comunali  hanno deciso di sottoporre al Municipio l’atto parlamentare di cui sopra, con i seguenti quesiti:

1) Perché la polizia non è intervenuta a fermare la manifestazione iniziata alla 20.30 in Piazza Molino Nuovo e terminata alle 06.00 del mattino seguente?

2) Perché la polizia non è intervenuta dopo la violazione della proprietà privata presso lo stabile ex Caritas?

3) Il Municipio o parte di esso è stato informato dalla Polizia comunale della manifestazione in corso? Se solo una parte del Municipio era informato, di chi si trattava?

4) Chi ha deciso che la Polizia non doveva intervenire in questo caso?

5) Vi è una direttiva specifica, o un documento equivalente, da parte del Municipio in caso di manifestazioni o azioni illecite da parte degli autogestiti? Se sì, cosa prevede questo documento?

6) Il Municipio conferma l’esistenza di una direttiva interna alla Polizia comunale di Lugano relativa alle comunicazioni e alle risposte da dare ai cittadini in caso di richieste d’intervento? Se sì, essa è stata condivisa con il Municipio? Essa prevede che non venga comunicato apertamente ai cittadini che non vi sarà alcuna azione da parte della Polizia, optando per frasi generali di circostanza?

 

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