BELLINZONA – "I tagli di spesa a seguito del decreto Morisoli erano stati annunciati ed ora, prima di quanto previsto, sono arrivati. Sono arrivati anche nei settori più vulnerabili: e questo malgrado le promesse dal naso lungo fatte nella votazione popolare, secondo cui proprio i settori e le fasce di popolazione più fragili non sarebbero stati toccati dalle misure di rientro. Dopo il fumo buttato negli occhi durante la campagna sul referendum promosso dal Sindacato VPOD e da una ventina di altre associazioni e partiti – ecco che i nodi sono arrivati al pettine". È l'incipit del comunicato stampa firmato dal sindacato VPOD contro i tagli di spesa effettuati dal Governo.
E ancora: "È lo stesso Governo ad ammetterlo, rispondendo nelle scorse settimane all’interrogazione parlamentare del 20 aprile 2023 dei gran consiglieri Ghisletta e Petralli “Decreto Morisoli: con i tagli sul SMP cominciano i tagli sulle persone più deboli e fragili!”. Il Governo scrive che anche presso l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) sono in atto le misure di rientro della spesa previste per tutta l’Amministrazione cantonale. Il personale partente è infatti sostituito ormai nella misura dell’80%, lasciando la facoltà di compensare la mancata sostituzione con altre figure professionali previste in organico. Un organico già stanco e sotto pressione, dato il forte aumento di presa a carico di giovani e adulti che presentano problematiche sociopsichiatriche".
"Un organico – recita il comunicato – inoltre che si è visto peggiorare le condizioni lavorative nel corso degli anni. È scandaloso! Ancora più scandaloso è il fatto che nonostante la prevista attivazione di una quarantina di nuove unità di personale per i reparti giovanili nella nuova pianificazione sociopsichiatrica, il Governo dichiara di poter rispondere solo
parzialmente all’aumentata necessità di intervento in ambito di disagio giovanile".
Il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino esige "a chiare lettere dal Consiglio di Stato, dal Gran Consiglio e dalle forze politiche in generale, che rinuncino alla messa in atto dei peggioramenti prospettati nei settori sanitari e sociali e prendano rapidamente adeguati provvedimenti per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità delle prestazioni".