LUGANO - Un partito in salute e in crescita, capace di raddoppiare i suoi rappresentanti in Gran Consiglio e di proporre alcuni nomi per le federali. Paolo Beltraminelli, presidente del Centro di Lugano, ieri in Assemblea generale ha parlato del momento del suo movimento, guardando oltre verso le comunali e ricordando che cosa è stato fatto. "Siamo il partito del fare, aperto alle esigenze di tutti i Luganesi e le Luganesi con grande attenzione al territorio. Ma siamo il partito che, anche grazie al nuovo nome, dà un messaggio chiaro. Siamo al Centro, siamo contro gli estremismi che provocano con veti incrociati la paralisi del nostro sistema. Siamo aperti a nuove idee e ai giovani".
In particolare, per quanto concerne l'attività dell'ultimo anno, ha citato l'opposizione del Centro a far salire il moltiplicatore dal 77% all'80%, e "non accetteremo che venga ingiustificatamente aumentato nel 2024", essendo "una delle poche misure praticabili immediatamente a favore del ceto medio, il vero perdente dell'aumento dei premi di cassa malati, dei costi dell'energia e della crescita dell'inflazione".
Ha citato anche un emendamento al preventivo in relazione ai costi dell'energia, sfociato in un regolamento sociale che andrà votato ma che non soddisfa pienamente e una mozione sui contributi LAILA e la necessità di pensare a modalità di pagamento diverse da quelle iniziali. "Il Municipio, bisogna darne atto, ha immediatamente risposto seguendo quanto da noi proposto".
Il Municipale Filippo Lombardi si sta occupando tra gli altri del dossier dell'aeroporto, "bene e col giusto equilibrio, senza lasciarsi intimorire tra chi vuole campi di patate e chi ha troppa fretta nelle privatizzazioni".
Infine, guardando verso le comunali, ha lanciato una stoccata agli avversari: "In questi giorni a Lugano c’è un’atmosfera frizzante e siamo già entrati prematuramente in campagna per le elezioni comunali. In molti partiti vi è tanto, troppo nervosismo, i verdi che lasciano i socialisti, i socialisti che sono sempre più lontani dai comunisti, i liberali che faticano a unirsi ai verdi liberali, anche perchè pretendono un estemporaneo diritto di veto, ben poco liberale. Sono segnali di un malessere nella politica cittadina che è destinato a crescere tra poche settimane dopo le elezioni federali".