BELLINZONA - No ai tagli dei sussidi di cassa malati: Lega e PPD, in fase di discussione del preventivo, si opporranno a una delle misure più discusse del documento del 2024. I gruppi parlamentari dei due movimenti hanno infatti deciso che diranno no sia alla misura originale proposta dal Governo, atta a risparmiare 16 milioni, sia a quella rilanciata dai Ministri, per una sorta di compromesso, che ne avrebbe fatti spendere 14 in meno rispetto a quanto accade ora. Il PLR, invece, non si è ancora pronunciato.
“Si può fare una revisione dei sussidi di cassa malati ma non così", ha detto Boris Bignasca della Lega ai microfoni del collega di liberatv Andrea Leoni. Auspica infatti "molta meno fretta e in maniera più strutturale", con un accompagnamento di "altri due tasselli la deduzione fiscale dei premi di cassa malati, come da nostra iniziativa, e la cassa malati pubblica cantonale, i cui lavori stanno procedendo in maniera spedita in Commissione sanitaria".
La decisione leghista potrebbe essere la prima importante del coordinamento di Gobbi. "Si colloca nell’alveo di una Lega che continua ad essere un Movimento sociale e si smarca da una destra puramente economica. E si inserisce perfettamente nella linea politica decisa dal nuovo coordinatore con la posizione assunta a favore della 13esima AVS in votazione il prossimo 6 marzo”, ha aggiunto Bignasca.
Per quanto concerne il Centro, Maurizio Agustoni ha affermato come "non è mai stato un dogma il fatto che il preventivo potesse essere approvato dal Gran Consiglio con un disavanzo diverso da quello ipotizzato dal Governo". No dunque, non solo al taglio dei sussidi, ma anche al taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici. In questo senso apre a una parziale non sostituzione del personale partente, cui è favorevole anche la Lega.
Sul fronte PLR Alessandra Gianella non si sbilancia e chiede un incontro risolutivo coi capogruppo per lunedì, prima della discussione di martedì sul preventivo.
La Lega come condizione al sì al preventivo pone anche quella di "obbligare il Governo a spendere solo i contributi federali per la gestione della politica dell’asilo, rinunciando quindi a far capo ai soldi dei ticinesi”.