Fumata bianca (o almeno grigia) questa mattina in Commissione Gestione e finanze sul preventivo 2024. PLR, Centro e Lega hanno finalmente trovato un accordo sul rapporto di maggioranza. Il documento finanziario potrà dunque andare in plenum prima di Carnevale. Ma con due rapporti di minoranza (uno dei socialisti e Verdi e uno dell’UDC) e con una prevedibile raffica di emendamenti. Alla fine il tormentone politico di queste settimane ha trovato la quadratura del cerchio e un “triciclo” in grado di difenderlo in Gran Consiglio. Ma senza entusiasmo. O con moderato entusiasmo.
Ma, ed è il titolo di Matrioska in onda questa sera alle 19,30 su TeleTicino, “i conti non tornano”. Almeno per ora. In queste ore si stanno facendo i calcoli, ma il preventivo uscirà alla fine con un deficit di circa 120 milioni contro i 96 inizialmente previsti dal Governo. Ma ci sono ancora diverse misure contestate.
Ospiti di Marco Bazzi, Sergio Morisoli (UDC), Bixio Caprara (PLR), Maurizio Agustoni (Centro), Danilo Forini (PS), Alessandro Mazzoleni (Lega) e Pino Sergi (Mps).
Cerchiamo di riassumere in estrema sintesi… Nel rapporto di maggioranza saltano i tagli ai sussidi di cassa malati, una misura che valeva oltre 16 milioni, ma con la condizione posta al Governo di portare entro giugno una proposta di revisione dell’attuale sistema.
Rimane il principio di non sostituire il 20% dei funzionari pubblici che hanno lasciato l’Amministrazione nel 2023. Incerta, invece, la sorte degli 850 collaboratori che hanno un contratto annuale di ausiliario.
Rimane anche, nel rapporto firmato da PLR, Centro e Lega, una delle misure più controverse, che ha alimentato la protesta della piazza: il contributo di solidarietà del 2%. I dipendenti pubblici dovranno dunque passare alla cassa.
La Gestione non si è invece espressa né sulla compensazione una tantum di 400 franchi, la cosiddetta 'mancetta' proposta dal Governo, né sulla concessione del rincaro integrale. I deputati hanno deciso di rimandare questi due temi al Consiglio di Stato. Sul contributo di solidarietà la battaglia continuerà in Parlamento. Sarà poi da vedere se, in caso di conferma, i sindacati lanceranno un referendum.
Nel rapporto non si fa nemmeno accenno a un altro tema altamente sensibile, quello che i socialisti ritengono un saccheggio dei fondi delle associazioni che operano in ambito sociale.
Altro tema rovente, ma che non tocca il preventivo, l’acquisto dello stabile Botta ex Banca del Gottardo di Lugano, che dovrebbe ospitare la futura cittadella della giustizia. In coda alla seduta odierna della Gestione si è trovata una maggioranza tra le forze politiche, ma diversi commissari hanno firmato con riserva. Rimane ancora da capire esattamente quale sarà il costo dell’operazione tra acquisto, ristrutturazione dell’edificio e dell’attuale palazzo di giustizia.