BELLINZONA - Tutti uniti per salvare le pensioni. Giovedì prossimo è in agenda una conferenza stampa alla quale parteciperanno Samantha Bourgoin per i Verdi, Fiorenzo Dadò per il Centro, Fabrizio Sirica per il PS e Alessandro Speziali per il PLR. Tutti insieme appassionatamente - per citare il celebre film - con l'obiettivo di dare un chiaro messaggio ai ticinesi in vista della votazione del 9 giugno sull'Istituto di previdenza cantonale (in virtù del referendum finanziario obbligatorio).
Se la modifica legge IPCT venisse respinta dal popolo ticinese, sostengono i leader dei quattro partiti, "le rendite di vecchiaia IPCT entro il 2031 diventerebbero tra le più basse di tutte le casse pensioni pubbliche in Svizzera. Queste ultime sono circa 70 e assicurano 600'000 dipendenti (13%) su 4,6 milioni di assicurati".
Ecco i punti salienti e i motivi per cui la maggioranza dei partiti sostiene la necessità della modifica.
Facciamo il confronto tra IPCT e settore privato.
Nel settore privato va precisato che operano più di 1'000 casse pensioni autonome, cui si aggiungono alcune decine di fondazioni collettive gestite da assicurazioni private. Oltre l’80% dei lavoratori privati beneficia di condizioni pensionistiche superiori ai minimi della legge federale sulla previdenza professionale (LPP).
Nel caso in cui la modifica di legge IPCT venisse respinta sicuramente i dipendenti IPCT con salari bassi finirebbero per ricevere di qui al 2031 pensioni bassissime, che saranno molto vicine ai minimi di legge LPP, ossia a quelle del 20% di lavoratori peggio assicurati del settore privato. Sarebbe una situazione molto grave, che umilierebbe gli assicurati e li porterebbe vicino alla povertà le fasce con salari assicurati bassi. Ma anche per le altre fasce salariali medie la situazione diventerà difficile.
Ben 16'300 sono lavoratrici e lavoratori residenti in Ticino: il loro impatto sull’economia cantonale è quindi estremamente rilevante. Esso sono attivi presso Stato, Comuni, Enti, Associazioni e Fondazioni. Si tratta di impiegati, agenti di polizia e di custodia, docenti cantonali e comunali, personale di cura di case anziani e servizi domicilio, operatori socioeducativi: ossia personale indispensabili al buon funzionamento dello Stato, della scuola, dei servizi sussidiati, della società e dell’economia dell’intero Cantone.
Pensioni nella norma, che devono rimanere nella norma. E non finire al minimo in Svizzera.
Oggi le condizioni previdenziali IPCT, tenendo conto sia dei costi sia delle prestazioni, si situano nella fascia medio-bassa nel confronto con casse pubbliche presenti in Ticino e in Svizzera: le/gli assicurate/i IPCT non beneficiano quindi di alcun privilegio pensionistico (la pensione da Rolls Royce non esiste assolutamente!)
Cause della diminuzione del Tasso di conversione
La diminuzione progressiva (dal 2024 al 2031) del Tasso di Conversione (TdC), cioè del fattore che moltiplicato per gli averi di vecchiaia determina la rendita, è indispensabile (obbligatoria) per garantire la stabilità finanziaria dell’IPCT a causa: 1) dell’aumento della speranza di vita 2) della diminuzione della resa degli investimenti (anche se l’IPCT ottiene rendimenti in media con le altre casse pensioni e con costi di gestione tra i più bassi). Per questo motivo il Consiglio di Amministrazione dell’IPCT ha dovuto decidere di diminuire il TdC dall’attuale 6,17% (65 anni) al 5,25% in modo scalare su otto anni a partire dal 1.1.2024, posizionandolo nella media di quello delle altre casse nazionali e cantonali.
Le necessarie misure di compensazione
Praticamente tutti gli istituti di previdenza svizzeri e ticinesi che si sono confrontati con la riduzione del tasso di conversione hanno messo in atto delle misure di compensazione a carico di datori di lavoro ed assicurate/i attive/i. Senza le misure di compensazione proposte dalla modifica di Legge IPCT ci sarebbe una diminuzione certa delle rendite di vecchiaia del 15%, dopo la riduzione del 20% avvenuta nel 2013 con il cambiamento di sistema pensionistico.
Per evitare un massiccio impoverimento delle/degli assicurate/i IPCT (dumping pensionistico) nel 2023 il Governo ticinese ha trovato un’intesa con i sindacati OCST, SIT e VPOD, approvata dal Parlamento ticinese con la modifica di legge IPCT. Sia le/i dipendenti, sia i datori di lavoro verseranno maggiori contributi sui salari assicurati, allo scopo di mantenere quasi invariato il livello delle rendite future di vecchiaia IPCT.
Su questa modifica di legge IPCT il popolo voterà il 9 giugno. Le misure di compensazione hanno un costo pari a 14,6 milioni di franchi all’anno per il Cantone, ai quali vanno aggiunti 7,2 milioni a carico degli altri datori di lavoro affiliati all’IPCT. Le/gli assicurate/i contribuiranno sia con un aumento del prelievo sul loro salario assicurato, sia indirettamente tramite lo scioglimento degli accantonamenti creati dall’IPCT a questo fine.
I Sindacati OCST, SIT e VPOD sostengono questo compromesso, che limita la diminuzione delle rendite di vecchiaia per gli attuali assicurati ad un massimo del 2% (rispetto a quelle attualmente prospettate).
Un SÌ responsabile per la buona gestione del sistema pensionistico
Il Parlamento ticinese ha approvato a larga maggioranza la modifica della legge IPCT. Una minoranza parlamentare l’ha respinta. Un buon sistema pensionistico garantisce che ogni generazione contribuisca e benefici del sistema in modo equo, evitando di gravare eccessivamente sulle generazioni future. La maggioranza del Gran Consiglio ed il Consiglio di Stato invitano le Ticinesi e i Ticinesi a votare responsabilmente SÌ alla modifica della legge IPCT, per evitare un pericoloso dumping pensionistico presso l’IPCT, che creerebbe grandi problemi nella gestione del personale, con il rischio di dimissioni massicce del personale e conflitti sociali esasperati (dalle scuole comunali e cantonali alla polizia, dall’amministrazione alle carceri, agli istituti sociali e alle case anziani).