di Marco Broggini *
Nella mia qualità di patrocinatore dei giudici Quadri e Verda Chiocchetti, ho preso atto oggi alle 12.15 via mail della destituzione con effetto immediato decretata dal Consiglio della Magistratura (CdM) nei loro confronti. A mio modesto parere si tratta di decisioni clamorosamente arbitrarie, che denotano un evidente accanimento, per non dire altro.
Ricordo che contro il CdM è pendente una ricusa davanti all’apposita Commissione di ricorso. L’immagine segnalata dai miei clienti alla magistratura raffigura due enormi falli in erezione con una donna sottomessa seduta nel bel mezzo, come fosse in attesa di farsi penetrare, condita dalla dicitura “ufficio penale”. I due organi genitali in questione sono esposti con queste proporzioni al Museo della pornografia di Amsterdam.
Secondo quanto dichiarato a Rete1 il giorno della pubblicazione sulla Regione dal presidente del CdM, egli avrebbe visto per la prima volta questa immagine su questo quotidiano, mentre in realtà il CdM ne era in possesso da settimane. I miei clienti hanno ritenuto che la trasmissione di questa immagine da parte del giudice Ermani ad una segretaria del TPC mobbizzata potesse costituire il reato di pornografia ex art. 197 cpv. 2 CP, e hanno segnalato il tutto al PG Pagani, consegnando nelle sue mani l’esposto.
L’art. 27a LOG impone ad un giudice di denunciare alla magistratura penale fatti che potrebbero costituire reato. La circostanza che il procuratore straordinario Franco Passini abbia poi preteso che non vi sarebbero gli estremi per l’applicazione dell’art. 197 cpv. 2 CP non significa nulla: basti pensare che la sua decisione non ha potuto essere impugnata dai denuncianti per loro carenza di legittimazione ricorsuale, e quindi non è stata riesaminata da nessun tribunale.
Detto questo siamo oggettivamente al paradosso più assoluto: il giudice che invia immagini sconce non richieste (e non solo quella in esame) continua a svolgere la sua funzione, mentre chi adempie ad un proprio dovere legale e morale viene destituito. Addirittura il CdM, manifestando per l’ennesima volta la sua volontà di colpire i miei assistiti, pretende che un eventuale ricorso non avrà effetto sospensivo. Nell’ambito del ricorso che sarà evidentemente presentato verrà chiesto l’immediato ripristino dell’effetto sospensivo. Posso comunque tranquillizzare i cittadini ticinesi: i giudici Verda Chiocchetti e Quadri sono sopravvissuti a questa bomba gettata loro in faccia a mo’ di regalo natalizio.
* legale dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti