LUGANO - e proteine nelle cellule sono soggette a varie modifiche chimiche che ne regolano l'attività. Una modifica comune consiste nell'attacco di molecole di ubiquitina attraverso una cascata di enzimi.
I difetti genetici nel sistema ubiquitinico, un sistema di modifica delle proteine nelle cellule, sono la causa di molte malattie acquisite ed ereditarie, tra le quali i disturbi neurodegenerativi, immunitari e tumorali.
A causa della complessa biologia e della natura transitoria di questa modifica, la ricerca in questo campo manca a tutt’oggi di un valido approccio di studio capace di fornire risposte sul reale funzionamento di questo importante processo.
Con l’obiettivo di colmare questo vuoto di conoscenza, un progetto del Prof. Jean-Philippe Theurillat dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato all’Università della Svizzera italiana, Facoltà di scienze biomediche) ha ricevuto recentemente un prestigioso Sinergia Grant da parte del Fondo nazionale per la ricerca scientifica (FNS), che prevede un finanziamento complessivo di 2,5 milioni di franchi. Il progetto multidisciplinare sarà condotto sotto la direzione dello IOR e con la partecipazione di altri prestigiosi laboratori come il Broad Institute of Massachusetts Institute of Technology (MIT) and Harvard University (Stati Uniti), l’Institute of Surgical Pathology dell’Università di Zurigo e l’Institute of Pharmaceutical Biochemistry dell’Università di Ginevra.
L'obiettivo generale del progetto è quello di sviluppare e ottimizzare approcci di studio e strumenti di intervento per rilevare prima e guidare poi le mutazioni interne al sistema ubiquitinico nel contesto della malattia del cancro. Gli approcci sviluppati e i risultati attesi aiuteranno a capire come i cambiamenti dell'ubiquitina nelle proteine distinte consentano la crescita tumorale e come questa conoscenza possa essere sfruttata per progettare interventi terapeutici più specifici in pazienti oncologici i cui tumori sono spinti da alterazioni del sistema di ubiquitina.
Il gruppo del Prof. Theurillat utilizzerà un approccio multidisciplinare che prevede l’utilizzo di metodi biochimici per rilevare le alterazioni dell'ubiquitina in campioni tumorali clinici e modelli di colture cellulari derivate dal paziente, così come tecniche per visualizzare l'interazione tra proteine specifiche e piccole molecole chimiche. Secondo il Prof. Jean-Philippe Theurillat: “Il progetto di ricerca potrà stabilire un quadro innovativo ed efficace per decifrare e indirizzare i meccanismi molecolari collegati alla degenerazione dell’ubiquitina, applicabili anche nel contesto di numerose altre malattie”.