BERNA - Una decina di giorni fa era andata in scena una polemica, soprattutto sui media italiani, secondo cui la Svizzera negherebbe i posti in cure intense agli anziani, prontamente smentita. Esistono dei criteri da parte dell’Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) e della Società svizzera di medicina interna (SSMI) per decidere a chi assegnare i posti in caso di scarsità.
Fra i 9 criteri, non rientrano l'età e nemmeno la demenza senile o un handicap. Si fa riferimento al termine "fragilità", dove i pazienti vanno da "sani" a "malati terminali" con un'aspettativa di vita inferiore a sei mesi.
La prognosi è basilare. La priorità in cure intense va a chi ha buone possibilità di sopravvivenza e di trarre beneficio dal ricovero, ma che in caso di non accettazione nelle cure intense rischierebbero la vita.
Rientra anche la volontà del paziente: chi ha detto di non volere ricoveri in cure intense non ha la priorità in caso di scarsità di posti. Va precisato che in linea di massima non si distinguono malati di Covid da persone affette da altre malattie.