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Per De Souza è solo un arrivederci. "I soldi c'erano, 'colpa' della SFL". Ma il Lugano trasmette le due dichiarazioni agli avvocati
"Nei prossimi mesi cercherò di rimanere vicino alla società e se possibile di sostenerla, in qualsiasi modo. Poi in un futuro – spero non troppo lontano –, con i tempi giusti e la necessaria tranquillità per agire", ha detto l' ex nuovo proprietario

LUGANO - "A posteriori, forse sarebbe stato meglio optare per un’entrata nel consiglio d’amministrazione a partire da questa stagione, procedendo però con l’acquisto vero e proprio della società soltanto a partire dalla prossima, così da poter preparare con più calma e attenzione tutta la documentazione necessaria. Purtroppo, senza l’avallo della SFL, ci siamo ritrovati in una sorta di circolo vizioso: io non potevo investire senza la certezza che il club sarebbe passato nelle mie mani e – allo stesso tempo – Angelo non poteva ricevere l’ammontare richiesto", ha spiegato Thyago Rodrigo De Souza al Corriere del Ticino.

Insomma, nessuna truffa nell'acquisto del Lugano. Sono state, a suo dire, calcolate male le pretese della Swiss Football League. E dunque meglio dividere "temporaneamente le strade. Un passo indietro per poterne fare due avanti". Quindi, parrebbe, non finisce qui. "Nei prossimi mesi cercherò di rimanere vicino alla società e se possibile di sostenerla, in qualsiasi modo. Poi in un futuro – spero non troppo lontano –, con i tempi giusti e la necessaria tranquillità per agire, chissà che le cose non possano finalmente avere un risvolto positivo". I rapporti con Renzetti e Novoselskiy sono buoni.

"Non è mai stato un problema legato al denaro", insiste. La questione purtroppo è molto semplice. Noi abbiamo sottoposto la nostra richiesta per la mini-licenza e la SFL ci ha risposto – venerdì scorso – che per dare il via libera alla cessione, dovevamo dimostrare di disporre della liquidità necessaria per soddisfare diversi criteri economici, che sommati raggiungevano una cifra elevata e considerevole. Ripeto, questi soldi ci sono tutti. Era però semplicemente impensabile riuscire a muoverli tutti tra venerdì scorso e il giorno in cui era stato fissato il termine per l’ottenimento della minilicenza". O pagava Renzetti o forniva le garanzie necessarie, tutto assieme non poteva fare, sostiene. Tutta colpa della minilicenza e dei documenti richiesti dalla SFL.

L'augurio di De Souza è che il Lugano trovi comunque un accordo col tecnico Abel Braga.

Il club bianconero tace e avverte di aver "preso atto anche delle ultime esternazioni del signor Thyago Rodrigo De Souza e informa di averle già trasmesse ai legali, con l’incarico di intraprendere i passi del caso".

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