Tribuna Libera
01.03.2017 - 12:490
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
AIM, non è una privatizzazione? È una bugia!
di Graziano Pestoni
I promotori della trasformazione delle Aziende industriali di Mendrisio (AIM) in società anonima affermano che non si tratta di una privatizzazione. È una bugia. Per almeno due ragioni. La prima. Dal profilo istituzionale è considerata privatizzata un’attività sottratta alla responsabilità diretta delle Autorità (in questo caso del Municipio e del Consiglio comunale). Se le AIM diventano una SA, la gestione passa al Consiglio di amministrazione, il quale può decidere liberamente le strategie, la politica degli investimenti, quella dei prezzi, le condizioni di lavoro. Le Autorità non hanno più nulla da dire.
La seconda. Lo statuto dell’azienda prevede che le azioni possono essere parzialmente o totalmente cedute ai privati. L’azienda, in questo caso, perde qualsiasi obbligo di servizio pubblico. Essa deve soddisfare gli interessi degli azionisti i quali, evidentemente, vogliono trarre profitto dal loro investimento. Le loro decisioni potrebbero essere anche in manifesto contrasto con gli interessi degli utenti, per esempio potrebbero aumentare i prezzi dell’energia per aumentare i dividendi. E sarebbero totalmente liberi di farlo, se le condizioni di mercato lo consentirebbero. In questo caso saremmo confrontati con una privatizzazione materiale.
I fautori della trasformazione in SA delle AIM affermano che la ragione di questa decisione consiste nella necessita di conferire all’azienda maggiore autonomia. Per raggiungere questo obiettivo non è però necessario trasformare l’azienda in SA. A maggior ragione, non è necessario cedere le azioni ai privati, come è previsto dagli statuti.
Ci sorge quindi un dubbio. La trasformazione delle AIM in SA, per i promotori non sarebbe forse solo un primo passo? Il secondo, non potrebbe essere quello di cedere l’Azienda elettrica a qualche amico? Evidentemente sarebbe un grande affare. Le AIM garantirebbero profitti consistenti, sicuri e per molti anni. Ma la collettività non ci guadagnerebbe nulla.
Per impedire che le AIM possano finire in mani private, la miglior soluzione è il mantenimento dello statuto attuale. Auspico che i cittadini di Mendrisio, come hanno fatto in precedenza quelli di Bellinzona, dicano di no alla SA.
Graziano Pestoni, segretario dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico