BELLINZONA – Avete voluto congiungere le liste per le federali? Bene, allora significa che avete cambiato idea rispetto a qualche mese fa e dunque… Il messaggio di fondo di un’iniziativa parlamentare generica di deputati di destra e sinistra (in un’unione, stando in tema di… congiunzione, alquanto particolare), che chiedono che sia permesso unire le forze anche alle elezioni cantonali e comunali.
Antefatto, che Piero Marchesi, Boris Bignasca, Ivo Durische Nicola Schönenberger(primi firmatari), Henrik Bang, Omar Balli, Anna Biscossa, Samantha Bourgoin, Simona Buri, Nicola Corti, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Cristina Gardenghi, Lelia Guscio, Luigina La Mantia, Carlo Lepori, Tatiana Lurati Grassi, Mauro Minotti, Sergio Morisoli, Marco Noi, Edo Pellegrini, Enea Petrini, Daniele Pinoja, Daniela Pugno Ghirlanda, Laura Riget, Massimiliano Robbiani, Amanda Rückert, Fabrizio Sirica, Andrea Stephani, Roberta Soldati, Bruno Storni riportano: “Il 13 marzo 2017 Lara Filippini e cofirmatari presentavano un’iniziativa generica per chiedere la reintroduzione del principio di congiunzione delle liste per gli Esecutivi e Legislativi comunali e cantonali. Nella seduta del 22 gennaio 2018 il Gran consiglio accoglieva il rapporto di maggioranza redatto da Franco Celio e firmatari, che chiedeva di bocciare l’iniziativa conservando la legge in vigore. A far pendere l’ago della bilancia furono in particolare i Gran consiglieri di PLR e PPD, che si erano opposti con forza a questa modifica di legge”.
Addirittura, “nel rapporto di maggioranza redatto dal Gran consigliere PLR Franco Celio, il relatore commentò l’iniziativa molto severamente“….va osservato che la congiunzione delle liste, lungi dall'essere quella preclara manifestazione di democrazia che affermano i suoi sostenitori, rischia di tradursi in un imbroglio ai danni degli elettori, specie di quelli meno cogniti di certe alchimie. I quali elettori probabilmente non immaginano neppure che, votando la lista X, il loro voto possa poi essere "trasferito" alla lista Y. Si tratta di un imbroglio legale….”.
Al contrario, a livello federale sono permesse le congiunzioni. E qui c’è stato il colpo di scena. “In preparazione delle prossime Elezioni federali, oltre a UDC e Lega che storicamente congiungono le liste, anche il PS con I Verdi utilizzeranno questa possibilità. Ma la vera novità è che uniranno le liste in congiunzione pure il PLR con il PPD, quei partiti che si erano opposti alla modifica della legge sull’esercizio dei diritti politici”, scrivono i deputati.
“Si può dunque affermare che l’ostilità nelpermettere la congiunzione delle liste sia con il tempo scemata sia in casa PLR che in casa PPD? Questo sistema ritenuto così negativo nel gennaio del 2018 èinvece ora divenuto più trasparente e chiaro rispetto a 18 mesi orsono, quando invece venne qualificato come “imbroglio legale”?”, proseguono, non senza un po’ di ironia, rallegrandosi “di questo cambio di posizione”.
Cosa chiedono? “Siamo certi, a fronte dell’oramai diffuso utilizzo della congiunzione delle liste, che vi siano le premesse per estendere questo strumento sia a livello cantonale che comunale. D’altro canto mal si spiegherebbe un sistema elettorale (federale) che prevede la possibilità di congiungere le liste e un altro che invece lo vieta (cantonale e comunale)”.
“Alla luce di quanto sopra esposto presentiamo tale iniziativa generica volta a far sì che si modifichi la Legge sull’esercizio dei diritti politici, reintroducendo de facto la possibilità di congiunzione delle liste nelle Elezioni comunali e cantonali, sia per gli organi Esecutivi che Legislativi”, è la richiesta.
Tra l’altro, sottolineano come sarebbe interessante “mettere in discussione il sistema attuale valutando i due sistemi proposti: Proporzionale con le congiunzioni delle liste, Maggioritario”, essendo il Ticino “uno dei pochi Cantoni con il sistema elettorale proporzionale negli Esecutivi, oltretutto senza possibilità di congiunzione delle liste”.