BELLINZONA - La Destra e PS, per una volta, unite, e già questa è una notizia. Assieme a loro, Verdi e Lega, tutti uniti per... le liste congiunte. Sembra un gioco di parole, invece è quanto chiede in un atto parlamentare Lara Filippini.Con lei, hanno firmato i colleghi di partito Gabriele Pinoja e Tiziano Galeazzi, il leghista Boris Bignasca, Francesco Maggi dei Verdi e i socialisti Gianrico Corti e Carlo Lepori. L'iniziativa generica chiede che "si modifichi la Legge sull’esercizio dei diritti politici, reintroducendo de facto la possibilità di congiunzione delle liste nelle elezioni comunali e cantonali". La possibilità esiste a livello nazionale, scrivono i firmatari, e non si notano squilibri particolari.Il motivo per cui, dal 16 dicembre 2002 è stata eliminata la possibilità di congiunzione delle liste per le elezioni comunali e cantonali, è per i promotori chiaro: "impedire determinate congiunzioni partitiche", in particolare "tale cambiamento fu frutto della volontà di impedire congiunzioni di carattere esclusivamente tattico, come per esempio la lista comunale a Lugano PPD-PS nel 2000" (ma nessun PPD ha sottoscritto l'atto)."Togliendo tale possibilità, si sono in un certo qual modo obbligati i partiti a presentare una lista unica – in caso di volontà di unirsi – impedendo di conseguenza a ognuno di loro di mantenere le proprie peculiarità, nonché di presentarsi in maniera più chiara e trasparente possibile di fronte al proprio elettorato", si legge nel testo. "Il vantaggio della congiunzione delle liste non è solo in termini di distinzione politica e di trasparenza verso il proprio elettorato di riferimento. Infatti, entrambi gli schieramenti politici che vorranno presentarsi assieme pur mantenendo le proprie caratteristiche, potranno beneficiarne senza che il partito con più seguito ne tragga vantaggi in maniera maggiore rispetto a quello con cui si congiunge".Dunque, la richiesta è il ritorno allo status quo antecedente il 2002.