BELLINZONA – Ieri Norman Gobbi dalle colonne del Corriere del Ticino è tornato a parlare di congiunzioni in vista delle nazionali che si terranno fra meno di due settimane ed ha precisato cosa distingue quella tra UDC e Lega dalle altre: una garanzia di chiarezza che “il polo PLR-PPD non può assicurare, tantomeno la sinistra europeista”.
Insomma, l’attacco va a PLR e PPD: “La novità di questa elezione è la congiunzione delle liste tra PLR e PPD per creare quello che è stato definito il «polo di centro». Questa congiunzione è tutto fuorché chiara. Chiedere alla base elettorale PPD, rispettivamente PLR per avere conferma. Si tratta di una congiunzione tecnica, con l’unico scopo (dichiarato) di salvare gli attuali mandati a Berna. Anche l’elevato numero di articoli scritti dai vertici dei due partiti e proposti dai quotidiani ha il sapore di un’«excusatio non petita»”. Per le cadreghe, insomma, per usare un gergo leghista.
Del tutto diversa, per Gobbi, che tra l’altro per l’UDC fu candidato al Consiglio Federale, l’alleanza a destra. “Sul fronte della chiarezza l’alleanza Lega-UDC ha tutto un altro spessore. Non solo perché è entrata nella consuetudine politica del movimento leghista e del partito democentrista in Ticino, ma soprattutto perché i temi vengono affrontati da una medesima prospettiva. Un discorso che vale ancora di più a Palazzo federale, dove i due rappresentanti della Lega formano gruppo con l’UDC. Non credo proprio che nella nuova legislatura il Gruppo PLR alle Camere accoglierà il o i due/tre PPD eletti in Ticino (e viceversa)”.
I temi comuni? Per Gobbi, la sovranità nazionale, il no all’accordo quadro, il no alle ingerenze dell’UE, mentre altri temi sensibili, quali i premi delle casse malati, saranno discussi mettendo al centro il cittadino.