di Marco Romano*
Filippo Lombardi l'ho seguito attivamente dal 2006, dal 2011 collega sotto la Cupola. Un fenomeno della politica con un'efficacia senza eguali, una potenza nazionale e internazionale (qualcuno farà un giorno il calcolo dei milioni e dei progetti portati "spesso solo" al Ticino: 2a canna ferroviaria del Ceneri su tutti!); con pregi e difetti di ogni persona, nell'azione politica un numero 10 capace di guizzi su ogni dossier (un onore averci lavorato insieme! Grato per le esperienze vissute e gli insegnamenti carpiti!).
I Ticinesi gli hanno detto basta preferendo altri, più polarizzanti e rigidi sui temi. Sono dispiaciuto. Auguro buon lavoro a Marina e Marco, il Popolo è sovrano.
Quanto uscito ieri evidenzia la polarizzazione compiuta, mi preoccupa: queste dinamiche bloccano e fomentano una distorsione tra dibattito pubblico (infiammato, ma poi?) e necessità di trovare soluzioni pratiche utili a gestire e sviluppare quotidianamente il Paese. Nel nostro sistema, senza concordanza e compromessi tutto si ferma. Alla fine "si conta" sempre sul centro che tuttavia elettoralmente viene bistrattato e spinto a dividersi (per quanto andremo ancora avanti?).
E allora nei prossimi anni? Prestarsi a chi nei poli cercherà lo scontro e la divisione (a loro tutto è permesso e il metro di giudizio è sempre più flessibile) o costruire una dinamica di vera collaborazione al centro utile a difendere il modello di successo svizzero? Difficile rispondere.
Per governare un Paese federalista ed eterogeneo come la Svizzera non posso immaginarmi soluzioni centralistiche e standardizzate calate da Berna, irrispettose della pluralità e delle minoranze, nonchè lontane dai valori di responsabilità individuale e di sussidiarietà, basi del successo svizzero.
*Consigliere Nazionale PPD