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17.05.2018 - 15:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Per i dipendenti del Giornale del Popolo niente piano sociale. "Un datore di lavoro etico come la Curia non può fare così". La direttrice chiede aiuto, "se volete bene al giornale fatevi avanti"

Alessandra Zumthor si dice "scioccata, abbiamo cercato di trovare delle soluzioni e pensavamo si potesse risolvere il problema, invece tutto è precipitato. Se ci fossero degli investitori, la Curia potrebbe fare marcia indietro". Nei corridoio, giornalisti sconvolti e in lacrime

LUGANO – C’è sconcerto fra i dipendenti del Giornale del Popolo: non potrebbe essere altrimenti, dato che tutto il Ticino dei media è rimasto toccato dalla notizia! Qualcuno, viene riferito, è in lacrime, la maggior parte di loro si sente preso in giro e ripete che “è una situazione inaccettabile, un datore di lavoro etico come il Vescovo non può fare queste cose. Martedì avevamo fatto una riunione e ci avevano detto che, sì il Vescovo stava valutando la situazione, ma che c'era grande fiducia", ha detto qualcuno al Corriere del Ticino.

Il buco è di 400mila franchi, e non consente nemmeno di avere un piano sociale per le persone che perderanno il lavoro. "In ogni caso se fossimo restati all'interno del gruppo del Corriere del Ticino, probabilmente non ci saremmo trovati soli in una situazione del genere", commenta qualcuno.

La direttrice Alessandra Zumthor non getta la spugna. “Siamo effettivamente scioccati dal modo con cui siamo stati confrontati con questa notizia. Il fallimento non lo immaginavamo in tempi così rapidi. Come direzione nelle ultime settimane abbiamo provato a cercare delle soluzioni. Pensavamo che si potesse risolvere il problema. Poi invece le cose sono improvvisamente precipitate. Per questo siamo scioccati”, racconta alla RSI.

Ma lancia un appello: “Se qualcuno vuole bene al Giornale del Popolo questo è il momento di farsi vivi, con me e con la redazione. Noi qualche idea l’abbiamo ancora, ma chiaramente serve un sostegno finanziario. Se si presentassero degli investitori sono convinta che la Curia potrebbe fare un passo indietro, ma servono in tempi rapidi”.
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