CANTONALI 2023
Valentina Aricò-Respini: "In politica perché abbiamo preso il futuro in prestito dai nostri figli, e dobbiamo riconsegnarglielo un po’ meglio di come l’abbiamo ricevuto"
Archietetto di Minusio, la candidata in Gran Consiglio per il PLR: “Il futuro all’inizio è sempre un cantiere. La vera capacità sta nel vedere in ciò che ancora non c’è, ciò che tra qualche anno sarà”. Il suo slogan: “Si può!”

di Valentina Aricò-Respini *


Sono Valentina Aricò-Respini, candidata in Gran Consiglio per le prossime elezioni cantonali del 2 aprile 2023. Sono una professionista, architetto e direttrice di uno studio di architettura a Minusio, sono mamma della piccola Chloe, moglie di Gabriele e con la mia famiglia vivo a Minusio.

Il mio desiderio è di parlare di politica, di quella politica che spinge donne e uomini a dedicare tempo ed energie a favore di ciò che attiene la città. Perché è questo il vero senso della politica, e a ricordarcelo è la parola stessa nonché la sua etimologia (dal greco polis - ”πόλις” - che significa appunto “città”).

Ed è proprio con la consapevolezza del senso di questa parola che qualche anno fa mi sono avvicinata alla politica e ho iniziato a confrontarmi con commissioni dell’edilizia, commissione speciale nucleo, mozioni e interpellanze del Consiglio Comunale del mio Comune.

In una società incentrata sull’io, sull’individualità e sui selfie, che altro non è la fotografia di se stessi, in una comunità dove sempre più si mira all’interesse del singolo, ho trovato e scoperto una realtà dove per nome l’interesse principale è fuori da noi stessi. Una realtà, la politica, dove l’interesse della collettività, l’organizzazione e l’amministrazione del bene pubblico sono l’unico obbiettivo. Una realtà che porta a confrontarsi con tante colleghe e colleghi che ancora non si sono arresi alla vita frenetica e colma di stress, ma che ancora oggi trovano il tempo di sedersi a un tavolo per parlare, per discutere di problemi e per cercare soluzioni a favore della collettività.

Alle volte rientrando tardi a casa, dopo una commissione o un incontro con i responsabili del mio partito, mi trovo a domandarmi per quale motivo le mie colleghi, i miei colleghi e io facciamo tutto ciò. Perché in vista del 2 aprile 2023 così tante colleghe e colleghi hanno deciso di scendere in campo al di là del tempo, delle energie, degli impegni e delle difficoltà? Ricordo che alle prossime elezioni cantonali ticinesi, è stato raggiunto il record storico di candidati.

La politica come mai in questi tempi ha bisogno di profili di qualità e spiccate competenze che permettano a chi gestisce gli interessi della collettività non di operare nel presente, ma di guardare e anticipare il futuro. Se guardo indietro al recente passato, in questi tempi così difficili, servono profili in grado di prevedere le evoluzioni degli eventi, delle situazioni geopolitiche, del mondo della formazione e del lavoro e dei contesti sociali e sanitari.

A tal proposito, qualche giorno fa ho partecipato a un evento a tema “Il Ticino che vorrei” e durante l’interessante dibattito ho riflettuto sulla vera importanza del ruolo di un politico. Un buon politico non deve lavorare al Ticino o più trasversalmente a ciò che un cittadino vorrebbe. Un buon politico deve aver già lasciato alle spalle ciò che i cittadini vorrebbero, e dovrebbe già concentrarsi su ciò che i cittadini non sanno ancora di volere.

Mi si potrà rimproverare che i tempi della politica sono lunghi, che la burocrazia spesso incide e rallenta gli sviluppi, che il cambiamento è un concetto così mutevole e sfuggente. Ma, come ripeto spesso nella mia professione, il futuro all’inizio è sempre un cantiere. La vera capacità sta nel vedere in ciò che ancora non c’è, ciò che tra qualche anno sarà. La passione per la politica è nata così, imparando dalla mia professione di architetto e volendo portare il mio contributo ai cittadini, al mio Comune e al mio Cantone tramite le mie capacità e le mie competenze.


Ogni giorno, infatti, mi confronto con i temi della pianificazione, della sostenibilità energetica, dell’armonizzazione del bello, dell’organizzazione e sviluppo di spazi pubblici di aggregazione e incontro.


Il mio slogan politico per queste elezioni cantonali 2023 è: "Si può!" Un incoraggiamento a credere che ognuno di noi può e deve fare del bene per il prossimo. Un incentivo a pensare che l’essere donna e mamma non costituisca in alcun modo un ostacolo a credere che ce la possiamo fare. Un invito a sostenermi perché io so che posso farcela. Un dovere, perché non ci si scordi mai che la politica attiene a tutto ciò che abbiamo ricevuto in prestito dai nostri figli e che dobbiamo riconsegnarglielo un po’ meglio di come l’abbiamo ricevuto. E fidatevi: SI PUÒ!

 

* Candidata PLR in Gran Consiglio 

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