Daniel Maggetti sua nonna Melanìa non l’ha mai incontrata. È morta cinque mesi prima della sua nascita, di lei ha solo poche fotografie e qualche aneddoto tramandato in famiglia. Melanìa, che anche se per pochi mesi, in un qualche modo, ha condiviso l’esistenza con l’autore, sembra riaffiorare da un passato ben più remoto, ancestrale, oscuro. Una sacca di passato giunta fino al mondo moderno.
Melanìa è una bambina strana destinata a diventare una donna strana. Circondata dal mistero e dalla morte, unico germoglio nella terra riarsa, vive la propria vita incurante di quello che le passa accanto. Dalla morte delle donne di casa a una gravidanza portata avanti nel peccato, niente sembra scalfire la forza di una donna che crede in quello che fa, e che per questo è additata e soggetto di pettegolezzi e dicerie. Nonostante tutte le avversità però la discendenza di Melanìa è numerosa, e troverà infine la donna che le terrà testa, una nuora forestiera che porterà un nuovo equilibrio nella famiglia.
L’autore, originario delle Centovalli, non è nuovo a quelle che definisce “archeologie intime”. Nelle sue opere la storia della sua terra e dei suoi antenati è sempre presente, come nei recenti “La vedova col bambino” e “Camera 112”. Pur vivendo a Losanna, dove insegna all’università, la sua “mente creativa” vaga per le strade e i boschi dei luoghi della sua infanzia. Classe 1961, Daniel Maggetti ha compiuto studi letterari a Losanna, Zurigo e Parigi. Vive a Losanna, dov’è professore universitario e direttore del Centre des littératures en Suisse romande. Ha scritto racconti e romanzi, tra cui Chambre 112 (Éditions de l’Aire, 1997, trad. it. Camera 112, Dadò, 2019) e La Veuve à l’enfant (Éditions Zoé, 2015, trad. it. La vedova col bambino, Dadò, 2017); Une femme obscure è stato pubblicato nel 2019 (Éditions Zoé). Ha curato le edizioni critiche di diversi autori romandi, tra cui C.F. Ramuz, Catherine Colomb e Gustave Roud.
Daniel Maggetti, Una donna oscura, prefazione di Gerry Mottis, collana La Libellula, 120 pagine, 22.- Fr.