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19.01.2017 - 17:510
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Sorpresa: Lugano dice sì alla Riforma III delle imprese. «Sul lungo termine porterà benessere»

Il Municipio stima le perdite nel 2019 in 7 milioni, ma è convinta che la direzione sia comunque quella giusta. «No alla differenziazione del moltiplicatore fiscale comunale tra persone fisiche e persone giuridiche»

LUGANO - Il Comitato che sostiene il no alla Riforma III delle imprese ha sempre detto che molti Comuni sono contrari. Lugano, a sorpresa, ha detto sì, o almeno lo ha fatto il suo Municipio, consapevole di perdere 7 milioni nel 2019 ma sicuro che essa sarà poi compensata coi guadagni degli anni futuri. «Gli interessi a lungo termine del Comune convergono quindi con gli obiettivi della riforma», si legge infatti in una nota dell'Esecutivo. Nel 2019, si stima una perdita, a causa della ridotta pressione fiscale sulle persone giuridiche, di 7 milioni, ma «la riforma interessa tutte le società luganesi, sia quelle con imposizione ridotta sia quelle imposte in modo ordinario. Si stima che a Lugano le 700-1000 società con imposizione ridotta che perderanno dei privilegi generano un gettito fiscale tra i 3,5 e i 4 milioni di franchi e occupano circa un migliaio di persone nel settore terziario dei servizi. Una loro eventuale delocalizzazione avrebbe un impatto sociale negativo e una perdita di gettito fiscale non trascurabile». A lungo termine, invece, la Riforma porterà benessere per tutti. «Essa non si limita ad adeguare la legislazione ai nuovi standard in materia fiscale, ma introduce nuove direttive che favoriranno tutte le aziende. Il progetto prevede inoltre la defiscalizzazione di investimenti effettuati da imprese innovative, favorendo così la creazione di nuove realtà economiche competitive e di qualità. Il Municipio ritiene che queste politiche fiscali promuoveranno attività di pregio nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, oltre ad attirare sul territorio comunale imprese con un alto valore aggiunto», aggiunge il Municipio, spiegando che è la stessa via che esso stesso ha tracciato. C'è comunque un ma. «Il Municipio non condivide, così come proposta, la misura cantonale relativa alla differenziazione del moltiplicatore fiscale comunale tra persone fisiche e persone giuridiche, poiché acuirebbe la concorrenza intercomunale favorendo i Comuni che dispongono di una quota importante di gettito generato da imprese a statuto speciale o con un moltiplicatore ridotto. Lugano è anche del parere che il Ticino – sull’esempio di altri Cantoni - dovrebbe ridistribuire ai Comuni l’indennizzo federale previsto quale compensazione, almeno parziale, degli effetti immediati della riforma. La Città confida nel fatto che vi sarà tempo e modo di concordare con il Consiglio di Stato e con il Parlamento gli aspetti legati alle misure cantonali di applicazione della riforma, affinché per i Comuni la sua necessaria introduzione sia il più neutrale possibile». In ogni caso, i motivi per il sì sono maggiori, e dunque Lugano chiede ai suoi cittadini di appoggiare la Riforma III delle imprese, in votazione il prossimo 12 febbraio.
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