Politica
01.02.2017 - 17:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
27 sindaci si schierano. Sì alla Riforma III, «un treno da non perdere per rimanere competitivi»
A firmare l'appello sono sindaci di varia appartenenza politica. «Le misure di accompagnamento mitigheranno le perdite sul breve termine. Con un no è a rischio 7,7% del PIL»
BELLINZONA - Se i contrari alla Riforma III delle imprese (dunque sostanzialmente le forze di sinistra e sindacali) rafforzavano la propria posizione dicendo che anche i Comuni preferirebbero che dalle urne uscisse un no, la lettera giunta oggi in redazione e firmata da 27 sindaci cambia le carte in tavola.
27 sindaci, infatti, di tutto il Ticino e di diversi partiti, hanno firmato un appello a votare sì. Fra loro, per esempio, Borradori (e la posizione di Lugano, espressa qualche settimana fa, aveva già sorpreso molti), Arrigoni, Scherrer, Bersani, Brivio, Marchesi, Pissoglio.
La Riforma, a loro avviso, è utile per l'economia ticinese e svizzera «per rimanere competitiva a livello internazionale e per evitare che grosse imprese lascino la Svizzera per altri luoghi più interessanti dal profilo fiscale, con tutte le conseguenze del caso: perdita di posti di lavoro qualificati e di gettito fiscale sul medio e lungo termine».
Se dovesse essere bocciata la Riforma, precisano, a rischio ci sarebbero «oltre 3'000 impieghi, 180 milioni di gettito fiscale e il 7,7% del PIL. I costi della mancata riforma sarebbero dunque ben superiori a quelli ipotetici, legati ad un minor gettito fiscale nel breve periodo».
E i costi a breve termine, secondo i sindaci, saranno mitigati da una serie di misure. «Il Governo ha tenuto comunque a sottolineare che gli Enti locali non saranno dimenticati. Le domande, legittime, sollevate dall’Associazione dei Comuni Ticinesi (ACT) possono dunque trovare una chiara risposta. Se da una parte i Comuni trarranno beneficio dalle misure sociali, d’altro canto verrà rivista la perequazione finanziaria intercomunale. Le misure di accompagnamento della riforma proposte a livello cantonale per evitare squilibri nelle finanze pubbliche dei Comuni potranno poi essere ulteriormente perfezionate nell’ambito dei lavori della piattaforma di dialogo Cantone-Comuni. Il governo non potrà sottrarsi dunque dal chiamare al tavolo di discussione gli Enti locali al momento della presentazione del messaggio sull’applicazione della riforma a livello cantonale».
«La Riforma III dell’imposizione delle imprese è una proposta equilibrata, che ristabilisce la parità di trattamento fiscale tra tutte le imprese e assicura al nostro Paese posti di lavoro e innovazione», sostengono, parlando di un treno da non perdere, una soluzione ideale a lungo termine.
I sindaci che hanno firmato l'appello sono: Eolo Alberti (Bioggio), Maurizio Anghileri (Gravesano), Bruno Arrigoni (Chiasso), Marco Balerna (Lamone), Andrea Bersani (Giubiasco), Luca Bianchetti (Serravalle), Marco Borradori (Lugano), Nicola Brivio (Morcote), Riccardo Calastri (Sementina), Simone Castelletti (Stabio), Alessandro Cedraschi (Origlio), Anna Celio (Monteceneri), Franco Citterio (Porza), Roberto Citterio (Magliaso), Curzio De Gottard (Lumino), Sebastiano Gaffuri (Breggia), Angelo Geninazzi (Melide), Piero Marchesi (Monteggio), Thierry Morotti (Agno), Aron Piezzi (Maggia), Luca Pissoglio (Ascona), Corrado Sartori (Arogno), Alain Scherrer (Locarno), Emilio Taiana (Caslano), Roberto Terzi (Camorino), Damiano Vignuta (Gordola), Simona Zinniker (S. Antonino).