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Cronaca
01.02.2017 - 13:430
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Marsico torna alla carica. Mozione contro la chiusura dei valichi, «impediscono la libera circolazione»

Il Consigliere regionale chiede di risolvere «una situazione incresciosa e spiacevole» in relazione a Ponte Cremenaga, e si appella al Ministero degli Affari Esteri e e Ministero dell’Interno

COMO - Luca Marsico si schiera ancora contro le decisioni del Ticino e chiede alla Lombardia di intervenire. Il Consigliere regionale di Forza Italia già una volta aveva inoltrato una mozione dove voleva che la regione si facesse portavoce del malessere dei frontalieri contro la chiusura delle dogane in seguito all'ormai celebre rapina di Monteggio, adesso attacca la prospettata chiusura notturna del valico di Ponte Cremenaga. Come noto, dalla primavera e per un periodo di prova di sette mesi, i valichi di Novazzano e Pedrinate, oltre che quello citato di Ponte Cremenaga, verranno chiusi durante la notte. Il sindaco di Ponte Cremenaga, qualche giorno fa, aveva protestato, sostenendo che anziché erigere barriere serve una collaborazione fra i due Stati, e oggi Marsico gli si accoda. Ha infatti depositato una mozione dove «invita la Giunta Regionale e l’assessore competente ad intervenire presso lo Stato Italiano ed in particolar modo verso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Interno al fine sia di risolvere una situazione incresciosa e spiacevole con le Autorità Elvetiche sia favorendo soluzioni funzionali al fine di addivenire ad un accordo nel merito della problematica». Nel testo, si legge come «la scelta di chiudere la frontiera di Ponte Cremenaga creerebbe serie problematiche sul territorio in termini di viabilità, sicurezza per il cittadino e di libera circolazione delle persone». Marsico, come prevedibile, spiega che una chiusura «impedirebbe la libera circolazione di cittadini della Comunità Europea e in particolare di quelli residenti nel comune di Cremenaga oltre che i frontalieri provenienti dalle Valli del Verbano e del Luinese che si recano giornalmente in Svizzera per lavoro" e ricorda che la Svizzera fa parte dello spazio Schengen, pur permanendo dei controlli alle frontiere (dato che il nostro Stato non fa parte dell'UE). Vedremo se il Pirellone, ancora una volta, gli darà ragione.
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