LUGANO - Tutti insieme appassionatamente. Il Consiglio Direttivo del LAC si allarga, e trova un posto per ogni candidato, cercando di mettere d'accordo i partiti e chi voleva qualcuno di autonomo dalla politica. Dunque, nominati d'ufficio saranno Roberto Badaracco, Michele Foletti e Lorenzo Sganzini, candidati proposti dal Municipio, che il Consiglio Comunale dovrà approvare, saranno Hans Koch e Salvatore Carrubba, die due super partes. Poi, grazie alla possibilità di cooptare altri membri, entreranno Patrizia Pesenti, Giovanna Masoni Brenni, Roberto Grassi e Diego Edoardo Cassina, i primi tre proposti rispettivamente da Lega, PLR e PPD, il quarto dall'UDC (il famoso Mister X).Un compromesso che non piace a tutti, anzi. Il PPD, che pur vede entrare nel direttivo il suo candidato, Grassi, spiega che «la soluzione di compromesso faticosamente delineata non ha certamente trovato un'accoglienza entusiasta in seno al nostro Gruppo». Ritenendola pragmatica, ha deciso comunque, obtorto collo, di aderire piano concordato. «Noi ora vogliamo che a Lugano si torni a parlare dei veri problemi della città e a cercare di risolverli. E per poterlo fare è indispensabile mettersi alle spalle i risentimenti e ricucire i rapporti. Alcune tematiche importanti sono già all'ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì sera», affermano i pipidini, citandone alcuni. Per quanto riguarda il LAC, «è importante aiutarlo a diventare un polo culturale di primo piano a livello nazionale e internazionale». Non manca un attacco, «è pertanto con grande delusione che abbiamo dovuto apprendere della volontà dei Gruppi PS e Verdi di tentare per l'ennesima volta di smarcarsi, di non assumersi le proprie responsabilità e di fare riaffiorare la politica in una vicenda tanto delicata, nella quale ora si deve privilegiare il pragmatismo. La candidatura Pesenti è stata e continua purtroppo a essere lacerante al loro interno. Siamo pure dispiaciuti che, nonostante tutte le assicurazioni del caso, sia mancata una corretta comunicazione verso i media. E siamo consapevoli che qualcuno ne vorrà ancora approfittare per parlare a sproposito di intrallazzi o corsa alle poltrone, nascondendo il fatto che per Statuto i membri del Consiglio direttivo non ricevono alcun compenso: chi vi siederà, lo farà a puro titolo volontario!".L'augurio è che «sul Consiglio direttivo del LAC si possa voltar pagina e tornare a occuparsi di politica: quella vera».Il