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Cronaca
24.05.2017 - 18:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

"A livello federale si sta valutando un'adesione al programma ECRIS". Ma che cos'è?

Si tratta di un sistema europeo informatizzato di scambio di informazioni sui casellari giudiziari: è la via per appianare i problemi con l'Italia?

BELLINZONA - Nell'incontro odierno fra una delegazione del Governo ticinese e il Sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale italiano Della Vedova, si è parlato anche di programma ECRIS, cui la Svizzera potrebbe aderire.

Di che cosa si tratta?

La sigla sta a indicare European Criminal Records Information System, ovvero il Sistema europeo informatizzato di scambio di informazioni sui casellari giudiziari. È in funzione dal 2012, quando ci si è resi conto che spesso gli autori di reati possono sfuggire ai loro precedenti penali semplicemente trasferendosi in un altro Stato membro dell'UE a causa della poca conoscenza delle condanne subite in altri paesi.

ECRIS è stato istituito in risposta a questa ovvia necessità di migliorare lo scambio di informazioni sui precedenti penali a livello europeo.

In termini pratici il sistema ECRIS consiste in una interconnessione elettronica di banche di dati relativi a casellari giudiziari di tutti gli Stati membri che permette un rapido scambio delle informazioni relative alle sentenze di condanna tra gli Stati membri, in un formato uniforme e facilmente trasferibile per via informatica.

In tal modo, i giudici e i pubblici ministeri e le autorità amministrative interessate hanno accesso facilmente a informazioni dettagliate sui precedenti penali di qualsiasi cittadino europeo, indipendentemente dal luogo in cui la persona sia stata condannata in passato. In tal modo, gli autori di reati non potranno sfuggire al loro passato criminale semplicemente spostandosi fra Stati membri, e ai crimini già commessi potrà essere data una risposta adeguata. Il sistema potrebbe avere anche una funzione di prevenzione dei reati.

Le informazioni sulle condanne di un cittadino vengono gestite dallo Stato membro dell'UE di cui la persona ha la cittadinanza, e su richiesta vengono inviate, in formato elettronico, a un altro Stato membro che lo richieda. Se la condanna avviene in un paese diverso da quello di cui l'interessato ha la cittadinanza, esso è obbligato a trasmettere immediatamente detta informazione, inclusi i relativi aggiornamenti sulla sentenza allo Stato membro/agli Stati membri di cui la persona autore del reato ha la cittadinanza.

ECRIS sta lavorando efficacemente con i cittadini di cittadinanza non UE. Tuttavia, al momento, non è possibile determinare se i cittadini di paesi terzi sono state precedentemente detenute in altri Stati membri senza consultare quest'ultimi.

Lo scambio delle informazioni contenute nel casellario giudiziario può aver luogo per fini diversi dal processo penale: in questo senso, si inserirebbe probabilmente la richiesta del documento che la Svizzera effettua ai cittadini stranieri (in particolare, il contenzioso è con gli italiani) per rilasciare alcuni tipi di permesso di lavoro.

Che sia la via per eliminare uno degli ostacoli sulla via della firma, finalmente, dell'accordo fiscale fra Svizzera e Italia?


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