Cronaca
29.05.2017 - 12:280
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Il PS a gamba tesa sul Municipio: "superficiale, sprezzante, incompetente, senza visione d'insieme"
I socialisti attaccano l'Esecutivo sulla caffetteria del LAC e non solo. "Borradori è l'unico che può firmare i contratti, di sicuro è bravo a scegliere gli eventi mondani a cui partecipare"
LUGANO - Una durissima lettera al Municipio, a partire dalla questione dell'affitto della caffetteria del LAC sino ai trasporti. Il PS luganese attacca l'Esecutivo e i suoi membri, non ultimo il sindaco Borradori, rilevando scarsa visione d'insieme e sottolineando come alcune decisioni abbiano, secondo i socialisti, minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche. Non piacciono i toni delle risposte ad alcune interrogazioni e le cosiddette scuse usate per non rispondere ad altre.
Ma ecco, integralmente, il testo:
"Lo scorso 12 marzo il Gruppo PS/PC ha chiesto lumi sul contratto di locazione per gli spazi "food and beverage" presso il LAC tramite un'interrogazione. Le domande sottoposte al Municipio di Lugano erano le seguenti:
1) A quanto è ammontata la pigione annua dall’apertura del LAC fino alla fine del 2016?
2) A quanto è stata fissata la pigione annua per il 2017?
Non senza una certa meraviglia, scopriamo che “la caffetteria del LAC”, conformemente al contratto sottoscritto con il Comune, non versa alcun affitto per l’utilizzo del suolo pubblico e degli spazi che gli sono stati attribuiti. Tralasciando le evidenti leggerezze giuridiche di tale contratto, non possiamo non interrogarci su che tipo di funzione di controllo i Municipali e in particolare il Sindaco, unica persona con potere di firma e di ratifica di un contratto, abbiano avuto in merito al caso citato.
Appare di pe sé evidente come per la firma di un tale contratto, il responsabile non sia particolarmente brillato per intelligenza e spirito di difesa degli interessi finanziari dei contribuenti. Soprattutto di parità di trattamento nei confronti di moltissimi altri esercenti del nostro comune che fanno fatica a mandare avanti la propria attività e che non beneficiano di condizioni tanto vantaggiose. Non possiamo permettere che le logiche arraffone di provincia compromettano la crescita di un centro culturale nato per portare al comune di Lugano un respiro internazionale. Legalità ed equità di trattamento devono essere criteri tangibili e non slogan. Per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati.
Non è nostra intenzione negare il merito dell’attuale Municipio (o almeno di una parte di esso) nell’aver gestito una situazione finanziari critica e di aver stabilizzato i conti pubblici. Non possiamo però esimerci dal constatare come questo increscioso fatto, altro non sia che l’ultimo di una serie che ha fortemente minato la credibilità e la fiducia dei cittadini Luganesi nei confronti delle istituzioni che dovrebbero rappresentarli e difenderne gli interessi senza tutelare privilegi particolari.
In diverse occasioni le superficiali, se non sprezzanti nei toni, risposte avute dal Municipio ad interrogazioni legittime e documentate non hanno mostrato il dovuto rispetto che le istituzioni meritano.
Altri nostri colleghi hanno subito tale sorte. Durante l’ultima seduta di Consiglio comunale, all’interpellanza che chiedeva lumi sullo stato di avanzamento dei progetti considerati strategici dallo stesso Municipio: l’opera di pedonalizzazione di Piazza Rezzonico, i progetti di riqualifica dell’ex Macello, per citarne alcuni, è emersa l’inequivocabile inerzia che sta alla base dell’operato dell’esecutivo.
Ad una nostra recente interrogazione che chiedeva lumi sulle modalità di nomina dei direttori di Divisione che percepiscono salari annuali anche superiori ai 200k si è pensato di rispondere appellandosi al segreto professionale, non sapendo che il PS non si lascia certo intimorire da risposte simili. Non va meglio pure con i progetti di più modesta portata, come la caffetteria di Villa Malpensata dove l’esecutivo –dimostrando di non saper fare di calcolo- ha incassato una tirata di orecchie da parte degli Enti Locali a seguito di grossolani errori di stesura del Messaggio. La gestione del personale della Città, come appurato durante l’analisi dei preventivi, nonostante le continue rassicurazioni, risulta quanto mai problematica e non immune ad un certo incancrenito malandazzo.
Non si discute di malafede, ma non si può fare a meno di notare una manifesta incompetenza dal parte del Municipio, con in testa il Sindaco (se non altro molto competente nella scelta degli eventi mondani a cui partecipare), nel prendere decisioni, nel gestire l’amministrazione corrente e gli investimenti necessari per lo sviluppo della città. Manca una visione chiara di quale direzione si voglia intraprendere. I crediti vengono licenziati senza visione d’insieme.
In diverse occasioni abbiamo pure segnalato al lodevole Municipio come i quartieri periferici del nostro comune godano di minor considerazione rispetto al centro cittadino. Spesso hanno accesso a servizi pubblici di minor qualità portandoli ad essere dei cittadini meno considerati degli abitanti del centro. Servizi pubblici di minor qualità sono per esempio i trasporti pubblici, che servono la periferia poco e male. Un sentimento inaccettabile perché non possono esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tutti segnali di un processo aggregativo ancora non terminato. C’è ancora molto da fare verso una crescita sociale, ecologica e democratica che la nostra città merita.
Ci attendiamo che venga fatta la massima chiarezza su quanto accaduto e su altri casi di contratti di fornitura fra Comune e privati per beni e servizi, da noi debitamente segnalati negli uffici competenti. Non dovrà mancare anche un’inequivocabile assunzione di responsabilità da parte dei singoli esponenti del Municipio e –soprattutto- del capo del collegio su quanto accaduto".