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Cronaca
27.06.2017 - 15:250
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

5,4 milioni di franchi per gli impianti di risalita. "Sono in perdita? Sì, ma ogni franco versato come sussidio ne genera 14 di introito per il Ticino"

Il Governo ha deciso di concedere cifre importanti a Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni che vanno dalla prossima alla 2020/21. "La loro valorizzazione deve essere inserta in un concetto più ampio legato alla montagna"

BELLINZONA - In diversi avevano criticato i finanziamenti del Cantone verso gli impianti di risalita, che in ogni caso lo scorso anno avevano dovuto mettere in disoccupazione parziale alcuni dipendenti dato il periodo difficile dettato da diversi fattori. Il Governo ha deciso, per contro, di continuare a sotenerli, ed anzi, di potenziare i fondi erogati come sussidio, pur vincolandoli alla manutenzione e alla sicurezza.

Il motivo? Nonostante le perdite registrate, generano introiti importanti per tutto il Cantone, e il turismo di montagna va promosso a 360°.

In particolare, ecco le motivazioni elencate in una nota dal Consiglio di Stato, il quale ha licenziato il messaggio che propone lo stanziamento di un credito complessivo di 5,4 milioni di franchi quale contributo forfettario alla gestione ordinaria degli impianti di risalita di Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni invernali dal 2017/18 al 2020/21. Cifre importanti, insomma.

"È stato posto l’accento sul rilancio delle destinazioni turistiche attraverso la messa in rete di tutta l’offerta legata alla montagna. La valorizzazione degli impianti di risalita deve rientrare in una strategia che tenga conto di tutti gli elementi presenti sul territorio montano, così da offrire al turista un’esperienza unica è completa. In questo senso, la messa in rete e l’integrazione di tutte le attrazioni (per esempio la diversificazione dell’offerta, la destagionalizzazione e la messa in rete) risultano fondamentali per creare un prodotto turistico di qualità, capace di generare ricadute positive sul territorio.  Un’attenzione particolare va anche posta sulla necessità di avviare delle collaborazioni interaziendali per migliorare la redditività degli impianti di risalita, con la possibilità di creare un sistema di gestione condivisa per le aree dell’amministrazione e del controlling, della logistica, della manutenzione e revisione, dell’innevamento programmato, del marketing e della comunicazione. Il gruppo di lavoro ha condiviso il principio secondo cui il ruolo degli impianti di risalita è da contestualizzare all’interno dei Masterplan regionali, attualmente in fase di elaborazione proprio nelle regioni periferiche sul cui territorio vi sono degli impianti di risalita invernali sussidiati", si legge come prima motivazione.

Inoltre, "il gruppo di lavoro ha svolto un approfondimento scientifico – riferendosi alla stagione 2014/2015 – sull’importanza economica e turistica degli impianti di risalita nei cinque comprensori sciistici di Airolo, Bosco Gurin, Carì, Campo Blenio e Nara.Malgrado, al netto dei sussidi, durante l’intero periodo 2011-2016 tutte queste stazioni sciistiche abbiano generato perdite, lo studio dimostra come ogni franco loro versato sotto forma di sussidio cantonale generi 14 franchi di “effetto moltiplicatore” in tutto il Ticino. Ciò attesta quindi l’importanza di queste stazioni sia all’interno delle proprie regioni di riferimento (dove generano 13 milioni di franchi di cifra d’affari, un valore aggiunto lordo di quasi 5,6 milioni di franchi e poco meno di 100 posti di lavoro in ETP), sia complessivamente per l’economia cantonale (all’interno della quale generano 19,6 milioni di franchi di produzione lorda, un valore aggiunto lordo di 8,7 milioni di franchi e circa 120 posti di lavoro in ETP).  Va inoltre rilevato che, sia a livello regionale che cantonale, circa la metà del valore aggiunto lordo e dell’occupazione sono imputabili alla stazione sciistica di Airolo".

Dunque, ci sono le basi per continuare a sussidiare, anche se viene specificato come "si propone di modificare la modalità di erogazione dei sussidi, riconoscendoli come contributo forfettario alla gestione corrente, strettamente vincolato alla corretta pianificazione ed esecuzione degli interventi di manutenzione. L’erogazione dei fondi avverrà sulla base di un sistema di monitoraggio dei lavori eseguiti sugli impianti. Questo adeguamento permetterà di applicare le stesse modalità di erogazione a tutte e cinque le stazioni, agevolando la pianificazione finanziaria e snellendo le procedure amministrative".

Un sospiro di sollievo per le stazioni sciistiche, dunque, e un importante passo per il sostegno del turismo sopratttutto montano. Basterà?
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