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Cronaca
10.04.2018 - 16:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

La carica dei 314 per Romano, "lanciato" da Croci. Cavadini ha con sé... la Palmira e i treni Baumgartner. Maffi non firma per il compagno di Municipio

Da ieri è ufficiale, a giocarsi il ruolo di sindaco saranno il pipidino e il liberale. Anche Giovanni Jelmini, Maurizio Agustoni e Pierluigi Pasi, oltre a Paolo Danielli sostengono Romano, come Hoele. Per Cavadini si mobilita Roland Peternier, ed anche Loris Bernasconi... ma non il doganiere!

MENDRISIO – Nessuno si attendeva sorprese, e infatti non ci sono stati. Ieri sono state depositate ufficialmente le candidature per la poltrona di sindaco di Mendrisio: a contendersela saranno il pipidino Marco Romano e il liberale Samuele Cavadini. Nessuna candidatura dell’ultimo minuto. Sarebbe stato clamoroso, dato che sia la sinistra sia la Lega avevano detto che non sarebbero entrati in corsa.

“Tiziano Calderari, Presidente della Sezione PLR della Città di Mendrisio, ha consegnato la candidatura ufficiale del Municipale Samuele Cavadini per la carica di Sindaco. A sostenere la candidatura di Samuele Cavadini, oltre ai rappresentanti della Sezione, sono Consiglieri comunali, ex Sindaci e municipali del Comuni aggregati, rappresentanti di Associazioni e soprattutto amici e cittadini di tutti i quartieri della città di Mendrisio che vedono in lui il candidato ideale al Sindacato”, ha scritto il PLR.

“Il presidente della sezione PPD e GG di Mendrisio, Davide Rossi, ha consegnato alla cancelleria comunale la candidatura ufficiale di Marco Romano a Sindaco di Mendrisio. A sostenere formalmente la corsa di Marco Romano oltre 300 persone che negli scorsi giorni hanno voluto firmare quale proponenti la proposta di candidatura. Tra questi accanto al sindaco uscente Carlo Croci, ai colleghi di Municipio e a tutto il gruppo di Consiglio comunale e agli ex sindaci e municipali PPD dei comuni aggregati, anche esponenti di altri partiti e di varie realtà associative della Città. Una lista di proponenti corposa e variegata, espressione di Mendrisio e dei suoi quartieri”, ha detto invece il PPD.

Siamo andati a sbirciare le corpose liste citate, per cercare di capire chi sostiene chi, se ci sono sorprese. Per prima cosa, Romano porta ben 314 firme, Cavadini si ferma a 172.

Il primo proponente per il pipidino è niente meno che l’ex sindaco Carlo Croci, in un passaggio di consegne che certamente vuol essere simbolico. Che Romano fosse il suo delfino, era noto, anche se si credeva che avrebbe potuto provare a divenire sindaco nella prossima legislatura. Per Cavadini, il primo firmatario è il presidente della sua sezione Calderari.

Altro dettaglio: per Romano c’è anche l’altro Municipale, neo subentrato, Paolo Dainelli, mentre Samuel Maffi non ha firmato per Cavadini. Segno che il PPD è più compatto? Non è il termine giusto, perché se da una parte era evidente chi sarebbe stato candidato, dall’altra i due eletti erano entrambi papabili, però evidentemente Maffi non è riuscito a metter da parte il fatto di non essere stato scelto.
Altri pezzi grossi garantiscono (questo è il ruolo dei proponenti) per il Consigliere Nazionale, da Matteo Rossi, figlio dello storico ex sindaco momò recentemente scomparso, l’ex presidente cantonale pipidino Giovanni Jelmini e l’attuale capogruppo Maurizio Agustoni. C’è anche Pierluigi Pasi, ex Procuratore capo federale del Ministero Pubblico della Confederazione. Sorprendente il fatto che abbia firmato anche Dominik Hoele, che siede in Consiglio comunale come indipendente nel gruppo Lega-UDC-Indipendenti. Il suo è un sostegno personale, ci ha spiegato

Meno nomi conosciuti per Cavadini. Non scordiamoci che è alla sua prima legislatura, ed è stato l’autentica sorpresa di Mendrisio, capace di farsi apprezzare in pochissimo tempo e di prendersi la candidatura a scapito di un veterano come Maffi. Al contrario di quest’ultimo, ha aderito l’ex Municipale Roland Peternier, e c’è il sostegno dell’intera famiglia Baumgartner, conosciuta per il famoso museo dei treni a Mendrisio. Si va di… corsa, con Renzo Bordogna, legato al mondo delle bici. Come curiosità, si può dire che la Palmira sostiene Cavadini, visto che fra i firmatari c’è l’attore del celebre personaggio. Se nel film candidava il nipote ul Peter, qui opta decisamente per il liberale. E a proposito di dialetto, a prima vista sembrerebbe che a tifare per Cavadini ci sia anche uno dei mitici Frontaliers, ovvero Loris Bernasconi. Ma un secondo sguardo fa notare che si tratta di un omonimo, nato nel 1969, e non il famoso doganiere (che tra l’altro porta fieramente l’iniziale del suo secondo nome, J, “io sono Loris J. Bernasconi”).

Entrambi i candidati hanno in agenda una serie di appuntamenti per farsi conoscere e illustrare i loro programmi. La campagna elettorale ora è ufficialmente una corsa a due, ed è partita ieri.

Nella foto: i due candidati insieme a Carnevale
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