CRONACA
Un'estate a tinte… fosche. Accattonaggio gestito da organizzazioni internazionali, ritorno di spaccio e prostituzione: i dati che preoccupano Lugano
Gli interventi per accattonaggio sono già più della metà di quelli totali del 2017, e si sono affinate le tecniche, dal vestiario al metodo sino alla spartizione delle varie nazionalità. Ma a Besso torna anche lo spaccio e una ventina di prostitute hanno trovato locali. "Gente che pensa di poter fare ciò che vuole"
LUGANO – Accattonaggio, più ragionato e con nuove forme, ritorno dello spaccio e della prostituzione. Cosa succede in Ticino, in particolar modo  a Lugano? Non sono notizie rassicuranti.

Partiamo dall’accattonaggio. La Polizia comunale di Lugano fa sapere di aver effettuato già 200 interventi, contro i 357 totali del 2017, ma il peggio deve ancora probabilmente venire. Se una volta si limitavano a chiedere soldi, ora le tecniche si sono affinate. Si pensa di fare una buona azione acquistando un genere alimentare o dei pannolini per chi sosta fuori dai centri commerciali, convinti che sia meglio che dare soldi? A quanto trapela, poi dopo chi chiede elemosina torna all’interno, presenta lo scontrino e si fa dare il denaro.

Ci sono addirittura delle gang per nazionalità, viene spiegato al Corriere del Ticino, e si dice pure come la concorrenza da oltre frontiera è ormai forte. Chi chiede soldi è in maggioranza rumeno, mentre chi viene dal Bangladesh vende fiori e gli italiani cartoline, litografie eccetera.

Dietro al “lavoro” c’è uno studio preciso, in modo da non insospettire e mimetizzarsi al meglio, partendo dai vestiti. E un agente fa sapere che “di passaggio fuori servizio in stazione a Lugano, mi sono imbattuto in una nostra vecchia conoscenza che stava istruendo altre 6 persone indicando loro la zona dove andare a chiedere l’elemosina”.

Preoccupa l’impiego di giovanissimi, bambini di 10 anni che operano assieme a un adulto e 13-14enni invece autonomi. Quanto incassano, in generale, coloro che chiedono l’elemosina? Si parla di 70-100 franchi al giorno per persona. Ma dietro ci sono, avverte la Polizia, delle organizzazioni internazionali ben strutturate.

E a quanto pare, a Besso sta tornando lo spaccio, “non più sulla strada principale ma nei vicoli e nelle stradine secondarie”, spiega a La Regione Ugo Cancelli, di “Besso Pulita”, che fa notare come “vi è un arrivo in massa dei rom. Abbiamo ricevuto informazioni su diversi piccoli furti e episodi di microcriminalità”.

Il consumo di cocaina è aumentato anche, pare, dal ritorno delle prostitute. Sarebbero una ventina coloro che hanno trovato appartamenti in affitto a Besso. E assieme ad esse, torna la vendita di bolas, oltre al pendolarismo degli acquirenti. Cancelli ha anche segnalato come essi si comportino in modo “arrogante con atteggiamenti minacciosi sia negli esercizi pubblici che nei negozi. Ciò ci è già capitato in almeno due casi con questi personaggi che pretendono di poter fare ciò che vogliono”.

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