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Cronaca
12.07.2018 - 11:030
Aggiornamento: 13.07.2018 - 11:57

Il Corriere del Ticino deplora le insinuazioni de "L'Espresso": "Non appartengono alla nostra cultura giornalistica"

Ecco la presa di posizione del quotidiano: "Indipendentemente da quanto già detto da Marcello Foa, il Consiglio di Fondazione del Corriere del Ticino ribadisce la propria assoluta indipendenza da qualsiasi movimento politico, e a maggior ragione da partiti o movimenti di altre nazioni"

MUZZANO - Il Consiglio di Fondazione del Corriere del Ticino ha preso posizione in merito alla questione Espresso-Foa. Il settimanale italiano ha realizzato un'inchiesta nella quale si evidenziavano i legami tra l'amministratore delegato del Gruppo del Corriere del Ticino con i partiti italiani "Lega" e "Cinque Stelle".

Nell'edizione odierna del Cdt, è apparsa la seguente nota firmata dall'avvocato Fabio Soldati, presidente del Consiglio di Fondazione.

"Indipendentemente dalla posizione già presa dall'amministratore delegato, che ha qualificato tali insinuazioni come falsità e che sta valutando un'eventuale azione legale, il Consiglio di Fondazione del Corriere del Ticino ribadisce la propria assoluta indipendenza da qualsiasi movimento politico, e a maggior ragione da partiti o movimenti di altre nazioni.

Il Consiglio di Fondazione è garante di tale indipendenza, sancita negli statuti che prevedono, tra altro, "il ravvicinamento degli animi fra i partiti politici che perseguono la pacificazione e la prosperità del Paese" e "il principio della laicità delle Stato, con doveroso rispetto della religione cattolica, professata dalla grande maggioranza della popolazione ticinese" principi che sono alla base dell'autorevolezza che ha sempre caratterizzato il nostro quotidiano.

Le insinuazioni de "L'Espresso", palesemente infondate, non appartengono alla nostra cultura giornalistica".

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