MONTE CARASSO – Sembrava di essere a Cold Case quando lo scorso anno si è venuti a sapere che la donna che tutti credevano essersi suicidata, tagliandosi le vene, in realtà era stata uccisa. La confessione da parte dell’ex marito, complice anche l’intervento di un prete, era stata tardiva ma era arrivata.
E ora la Procuratrice Pubblica Chiara Borelli ha chiuso l’inchiesta e l’uomo e la seconda moglie andranno alla sbarra per assassinio, riferisce la RSI.
Il 49enne aveva soffocato l’ex moglie, da cui si era separato, pare, dopo essersi invaghito di una donna russa con cui aveva cominciato una relazione, facendola venire a vivere in Svizzera. Anche l’altra donna sembrava essersi rifatta una vita, ma i due litigavano per soldi. E così dopo averla uccisa, l’uomo le ha tagliato le vene per inscenare un suicidio che era parso strano a molti.
Dopo la tardiva confessione, per l’assassino verranno chiesto non meno di cinque anni.
Alla sbarra anche la seconda moglie, la donna russa, che è accusata di essere stata la mente del delitto.
Per lui, c'è anche il reato, per la vendita di alcuni fucili, quello di infrazione alla legge federale sulle armi e sulle munizioni, per lei la denuncia mendace, per le dichiarazioni rese contro di lui.