MONTE CARASSO – Lo shock, due anni dopo. Perdi una persona magari cara, amica, anche solo conoscente, vieni a sapere che si è tolta la vita, e lo sconcerto aumenta. Soprattutto perché pareva essere felice. E dopo due anni, scopri che in realtà non è stata lei a voler porre fine alla vita ma lo ha fatto la mano dell’ex marito.
A Monte Carasso, la confessione del 48enne in carcere per uxoricidio, ha fatto rumore. In molti si ricordano della donna che era stata trovata morta in casa da uno dei figli, una tragedia che ora assume ancora altri contorni.
Dietro le sbarre c’è anche la seconda moglie dell’uomo, una 39enne russa. I due si erano conosciuti attraverso i social, quando lei ancora viveva in patria. Secondo tio.ch, la parabola discendente è cominciata lì: l’uomo ha perso la testa, si è invaghito di lei, hanno cominciato una relazione, l’ha fatta venire in Svizzera.
Si è ricostruito una vita con lei, lasciando la famiglia, e appunto la moglie. Che a sua volta, però, non si era lasciata andare all’abbandono. Anzi, racconta il portale, pochi giorni prima di morire aveva detto a un’amica di essere felice. Pare avesse voltato pagina anche dal punto di vista sentimentale, iniziando una nuova relazione.
Ma con l’ex si discuteva per soldi. Finchè lui ha deciso di ucciderla, prima soffocandola e poi tagliandole i polsi, la vera causa del decesso, inscenando un suicidio. A due anni di distanza, in molti possono dire che quella morte era parsa strana, soprattutto in un periodo felice, che qualcosa non quadrava. Le risposte agli interrogativi sono arrivate.
Il 48enne aveva problemi anche con la seconda moglie, tanto che la Polizia ha dovuto sedare una rissa a casa loro a marzo, poco prima della confessione.