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Cronaca
15.04.2019 - 18:200

"Senza di lei non avrebbe mai ucciso". Carcere a vita per la seconda moglie, 16 anni per l'esecutore materiale

È arrivata nel tardo pomeriggio la sentenza sul delitto di Monte Carasso. La donna condannata anche per aver inventato una violenza carnale e delle minacce da parte del marito, che definiva pazzo

BELLINZONA – Carcere a vita per lei, 16 anni di reclusione per lui. È arrivata nel tardo pomeriggio la sentenza sul delitto di Monte Carasso, quello che per oltre due anni era stato archiviato come suicidio, sebbene in molti non se ne capacitassero.

Invece è stato il 48enne reo confesso e condannato ad aver ucciso l’ex moglie, tagliandole poi le vene dei polsi per fingere un gesto estremo. Il motivo? La seconda moglie, una 39enne russa, non tollerava che venissero dedotti ogni mesi 3'400 franchi di alimenti dalla busta paga dell’uomo. Riteneva che servissero a mantenere il tenore di vita suo e delle figlie.

Senza di lei, è emerso dalla perizia psichiatrica, l’uomo non avrebbe mai assassinato l’ex consorte.

Perché si assassinio si tratta, dati il movente futile ed egoistico,lo scopo prettamente economico e la modalità particolarmente subdole. Per lui comunque vi è una minima scenata imputabilità, dunque evita il carcere a vita.

Resterà invece per sempre in prigione la 39enne che aveva sposato in seconde nozze. È lei senza dubbio, per il giudice Amos Pagnamenta, la mente del delitto. Ha anche accusato il marito di minacce e violenza carnale, lo definiva pazzo, per cui c’è anche una condanna per denuncia mendace.

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