CRONACA
City Garden, ma perchè? "Questo per la felicità di pochi egoisti e per la tristezza di migliaia di altri"
Il Consigliere comunale locarnese Merlini scrive una lettera aperta: "Il Festival porta pubblicità gratuita e internazionale all'intera regione. Con meno offerte, oltre al turismo potrebbero diminuire i sussidi..."
POLITICA

Addio al City Garden, cancellato da un ricorso, Spano interroga il Municipio di Locarno: "È cosciente del danno di immagine per l'intera città?"

26 GENNAIO 2019
POLITICA

Addio al City Garden, cancellato da un ricorso, Spano interroga il Municipio di Locarno: "È cosciente del danno di immagine per l'intera città?"

26 GENNAIO 2019

LOCARNO – Il City Garden, che animava le giornate del Festival di Locarno, non ci sarà più, a causa del ricorso di una cittadina, tra l’altro una funzionaria del Dipartimento del Territorio. Una chiusura che fa male a Locarno e a chi ama il Festival.

Il consigliere comunale Simone Merlini ha scritto una lettera aperta a liberatv.ch, che riprendiamo integralmente:

“Alla gentile signora che - ironia della sorte, è dipendente dell’Amministrazione Cantonale (Ufficio della prevenzione dei rumori) -, si è pregiata di inoltrare ricorso, nonché ai quei soliti POCHI individui che annualmente non tollerano i nostri principali eventi, che costituiscono la linfa vitale, non solo del turismo locarnese, bensì dell’intero Cantone. Vorrei evidenziare le ripercussioni nefaste cagionate da dette reclamazioni, le quali in questo specifico caso, sono sfociate in un atto giudiziario (ricorso) che hanno causato l’annullamento per la stagione ventura, del City Garden, il quale era il luogo cult del Festival del Film.

In primo luogo si osserva che non vi è chi non veda come una manifestazione di fondamentale importanza e mondana, della durata di circa 15 giorni, possa nuocere così gravemente ad un essere umano. Trattasi quindi di una semplice insofferenza, in particolare della mancanza di essere lungimiranti e dell’insufficienza di analizzare sempre il lato positivo delle cose.

Per le rimostranze di questi pochi utenti si va a danneggiare (azzoppare) la macchina festivaliera, che, come è noto a tutti, porta una pubblicità gratuita ed internazionale all’intera nostra regione, facendo il pieno di prenotazioni fra gli hotel per una 20 di giorni, riempiendo gli esercizi pubblici in genere, dando un impulso al commercio al dettaglio e generando un indotto economico alle famiglie locali.

Tutto ciò è tangibile e capillare nel tessuto sociale. Inoltre va ricordato come, agendo in questo modo, parte dei turisti ritornano come vacanzieri, poiché assai soddisfatti. Infine rammento che, diminuendo le varie opzioni offerte dal pacchetto festivaliero, si rischia vivamente che verrebbe meno l’importanza di questi, con conseguente diminuzione dei sussidi proclamati dalla Confederazione.

Questo per la felicità di pochi egoisti e, per contro, per la tristezza di migliaia di altri. Vorrei inoltre domandare a questa/i signora/i quale è il suo/loro stato d’animo per aver leso tutta una serie di belle, spensierate ed estive serate di festa.

Questo dilemma è da ricondurre a monte, in cui le autorità politiche cantonali devono assolutamente intervenire al più presto, al fine di rivedere le possibilità che un presumibile reclamo possa trovare accoglimento, ciò in proporzione al danno effettivamente provocato, che nella fattispecie è pressoché nullo. Infatti esso è più un capriccio dell’istante.

Infine, ma non meno importante, termino con l’esporre che tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per il bene comune, sostenendo circa 25 manifestazioni su 365 giorni all’anno, in cui la nostra Città può essere considerata veramente “viva”. Ricordo che questi eventi possono essere goduti da ogni e qualsiasi fascia di età. Tale sfogo vuole essere da traino per coloro che non vogliono in un futuro non troppo remoto, essere confrontati con i problemi che il nostro Cantone conosce. Si consta ad esempio la Città di Bellinzona, il cui centro storico, in pochi anni, è diventato un deserto per qualsivoglia attività lucrativa e quindi una palese cessazione di entrate. 

Concludendo, auspico che questa mia missiva trovi l’interesse e lo spunto di qualche candidato per le prossime elezioni cantonali”.

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