BELLINZONA – Sono stati molti, moltissimi, in tante città del mondo ed anche in quelle svizzere e ticinesi (dove si parla di 4'000 persone), i giovani scesi in piazza a favore del clima, per chiedere alla politica di fare qualcosa, in fretta, per salvare il pianeta.
Il coordinamento cantonale ha inviato un comunicato decisamente esultante: “in concomitanza con la mobilitazione mondiale per l'emergenza climatica, anche le studentesse e gli studenti ticinesi hanno scioperato per rivendicare delle politiche ambientali più
coraggiose e incisive per lottare contro il riscaldamento climatico.
Durante la mattinata, si sono svolte diverse attività alternative in quasi tutte le scuole superiori del Cantone: con queste attività si volevano sensibilizzare le studentesse e gli studenti riguardo al problema climatico, riflettendo e discutendo insieme sui provvedimenti da adottare per farvi fronte. In mattinata si è svolta anche una prima manifestazione a Lugano alla quale hanno partecipato un migliaio di studenti del Luganese, conclusasi in Piazza Riforma con la consegna di una lettera aperta al Municipio della città.
Nel pomeriggio le/gli scioperanti si sono recati a Bellinzona per una manifestazione cantonale, alla quale hanno partecipato circa 4’000 persone. Giunti in Piazza Governo, sono state consegnate alla presidente del Gran Consiglio le quasi 4’400 firme a sostegno della petizione "Ticino: fai la tua parte per salvare il clima!"
La grande partecipazione odierna è la dimostrazione della necessità di un cambiamento immediato nelle politiche climatiche del paese: occorre agire ora e non perdere più tempo nella difesa di interessi economici e politici che stanno mettendo una grave ipoteca sul futuro della nostra generazione!”
La lettera inviata all’Esecutivo luganese, cui è stata chiesta una chiara presa di posizione, ricalca le richieste formulate in tutto il mondo, sulla scorta di quelle della giovanissima leader Greta Thunberg. “Come ormai attesta l’intera comunità scientifica del nostro globo, ci troviamo in un momento nel quale occorre agire immediatamente per frenare il disastro globale verso il quale stiamo andando incontro. Consci che il problema è di carattere globale, riteniamo comunque opportuno che una città come Lugano si adoperi per ridurre il proprio impatto climatico e ambientale. Il nostro movimento crede che delle misure materiali siano urgenti e che sia necessario agire anche a livello locale per ovviare ad uno scenario catastrofico”.
Le idee concrete sono: “Pedonalizzazione del centro urbano al fine di ridurre il traffico nel sedime cittadino; gratuità dei trasporti pubblici sul territorio cittadino in modo da disincentivare l’uso del trasporto privato; creazione di vie ciclabili in tutto il territorio di competenza della città per potenziare la mobilità lenta e sostenibile; creazione di maggiori punti di noleggio delle biciclette elettriche e non e abbonamento gratuito per questo servizio per i giovani in formazione al fine di educare le nuove generazioni alla mobilità lenta e sostenibile; miglioramento dell’efficienza energetica delle infrastrutture pubbliche e riduzione generalizzata dei rifiuti prodotti dal settore pubblico; promozione di un'edilizia, sia pubblica che privata, secondo standard energetici Minergie e incentivazione all’installazione di pannelli solari da parte di privati; implementazione di pattumiere cittadine per la raccolta differenziata, anziché le classiche pattumiere indifferenziate”.
Nella petizione presentata al Gran Consiglio si legge: “le risposte (al problema climatico, ndr) tardano ad arrivare e nella maggior parte dei casi sono largamente insufficienti a risolvere il problema alla radice: se entro il 2030 non si riusciranno a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nell’atmosfera, le conseguenze per il nostro pianeta saranno terribili. Se non si può negare che la risposta a questa crisi deve essere globale e deve coinvolgere l’intera comunità internazionale, ciò non significa che si possa restare in un angolo ad aspettare che la soluzione piombi dal cielo. La mobilitazione studentesca e sociale di queste settimane è la dimostrazione dell’urgenza di un cambiamento radicale nelle politiche economiche, ambientali, energetiche e tecnologiche, anche nel nostro “piccolo” ma non trascurabile Ticino”.
Anche qui si chiede che i trasporti pubblici diventino gratuiti, anche se solo per i giovani in formazione, poi di “ridurre la produzione di emissioni inquinanti da parte delle imprese ticinesi o operanti in Ticino, attraverso una regolamentazione ambientale più stringente e un intervento sulla fiscalità”, così come “l’impatto ambientale degli enti pubblici, attraverso una modernizzazione delle strutture e una minore produzione di rifiuti” e “trasferire il traffico merci su rotaia, in modo da diminuire il trasporto su gomma sull’asse Nord-Sud attraverso il Ticino”.