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Cronaca
15.05.2019 - 17:480

"Non voleva ucciderlo". 5 anni all'omicida di Gordola

Il 23enne, che ora viveva in Svizzera Interna, ha colpito con un pugno e una spallata il 44enne deceduto, ma lo ha fatto mentre cercava di raggiungere la ex fidanzata. Condannato anche per minacce, lesioni e infrazioni alla legge sugli stupefacenti

BELLINZONA – Era stato definito un picchiatore seriale, un attaccabrighe, qualcuno di aggressivo, abituato a fendere la folla lanciando fendenti, come successo quella maledetta sera a Gordola. Il 23enne di Biasca, a processo per la morte di un 44enne del Mendrisiotto, è stato condannato a cinque anni per omicidio colposo.

Non aveva intenzione di uccidere, è stato detto in aula. Ha colpito, sia con un pugno che con una spallata, l’uomo deceduto, mentre inseguiva la sua ex fidanzata uscendo dalla Rotonda di Gordola: il 44enne si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. 

Il Procuratore Pubblico aveva chiesto 12 anni, mentre la difesa soli 12 mesi. Il 23enne, che era a piede libero e addirittura viveva in Svizzera Interna, dove lavorava come venditore, ha sempre affermato di non aver colpito l’uomo e anzi di essere stato picchiato a sua volta dai buttafuori. Per il suo legale, le testimonianze raccolte non erano attendibili.

La pena è anche per i reati di minaccia, lesioni e infrazione alla legge sugli stupefacenti, mentre è stato accordato alla moglie e ai due figli della vittima un risarcimento di 50mila franchi a testa.

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