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Cronaca
28.05.2019 - 12:090
Aggiornamento: 13:54

"Insultata da un ticinese che parcheggiava al posto dei disabili. E non posso multarlo"

Questa volta è il sindaco di un Comune italiano, Carlazzo, a lamentarsi. "È imbarazzante non poter multare chi proviene da oltre Confine. Temevo addirittura mi aggredisse"

COMO – Ci sono i ticinesi che si lamentano degli italiani, e ci sono gli italiani che accusano i ticinesi. Il focus? Auto e parcheggi. Questa volta a farsi sentire è il sindaco di un paese in provincia di Como, Antonella Mazza di Carlazzo.

Teatro dello scontro i posteggi dell’Iperal di San Pietro Sovera. Un automobilista ticinese ha parcheggiato lì, occupando però il posto riservato ai disabili. Era dunque passabile di multa. La donna si trovava per caso in zona ed è stata avvertita che la vettura, targata Ticino, si trovava dove non doveva essere.

Ha atteso che il proprietario uscisse dal supermercato e gli ha fatto notare l’irregolarità. Stando a quanto ha raccontato a La Provincia di Como, venendo anche insultata. “Temevo mi aggredisse”, ha detto.

Quel che più le dà fastidio è che non può multarlo, nemmeno avendo preso il numero di targa. “È imbarazzante poter multare i connazionali ma non poterlo fare con chi proviene da oltre confine. Anche perché in Svizzera basta oltrepassare di poco la linea bianca per incorrere in pesanti sanzioni”.

Una tematica già emersa nei mesi scorsi, con la storia delle multe non pagate, che aveva scatenato non poche polemiche. Perché tutto ciò? La Polizia cantonale ticinese ha spiegato che da alcuni mesi l’Italia ha congelato la collaborazione nell’ambito della circolazione stradale presso il centro di cooperazione doganale di Chiasso, e di conseguenza la Svizzera, dal primo marzo, ha fatto altrettanto.

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