LIVORNO – Ha scritto un libro secondo cui il femminismo creerà più problemi che benefici, primo fra tutti il calo delle nascite. Anzi, a suo parere pretendere quella che chiama un’innaturale parità fra i sessi non va bene, lo donne dovrebbero tornare a essere “ornamento del mondo, mogli focose e madri attente per il bene dell’intera Europa”.
Alessandra Cantini ha 27 anni e una sua intervista al Mattino di sicuro susciterà polemiche. Cresciuta in una famiglia in cui fr ai genitori esiste“un rapporto bilanciato di complementarietà che oggi è difficile da trovare”, e questo l’ha formata e le fa dire che “ci deve essere un’eguaglianza dei diritti, ma non possiamo assolutamente comparare l’uomo alla donna in ambito lavorativo, in quanto l’ambizione di ognuna dovrebbe essere quella della mia mamma”. Ovvero, scegliere una professione che permetta di lavorare al fianco del marito e crescere e educare i figli.
Il vero femminismo per lei è quello del 1968, in cui “le donne hanno iniziato ad esprimersi come gli uomini a livello sessuale, grazie alla diffusione dei sistemi contraccettivi, specialmente con la pillola anticoncezionale” e ritiene che si sarebbe dovuto fermare lì. Il Me Too è la prova che i pregiudizi verso le donne sessualmente emancipate ci sono.” La vera liberazione sessuale è necessaria per un mondo più appagato, scommetterei il mio corpo che questa sarebbe la soluzione per la pace nel mondo”, afferma.
“Le prostitute devono essere tutelate e rispettate oggigiorno sempre di più; loro almeno hanno un prezzo chiaro per una prestazione, esattamente come tutte le altre categorie di lavoratori (non mi piace il termine lavoratrici)”, prosegue.
Ma è sul diritto di voto alle donne che la sua opinione è davvero controcorrente: “comporta un notevole danno ambientale. In millenni di storia politica le nazioni sono avanzate senza il loro voto, e non vedo perché oggi le proporzioni nelle scelte dovrebbero essere diverse, visto che le percentuali sono più o meno bilanciate. Le donne dovrebbero influire con la loro sensibilità e conoscenza—perché è l’accesso alla cultura ad avere davvero determinato il progresso femminile— sulle decisioni degli uomini, facendoli ragionare. È semplicemente così in ogni campo: concordo col detto “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Non a caso, il suo libro si intitola ‘Maschio sacro’…