LUGANO - Sono particolari agghiaccianti quelli rivelati stamane dal Caffé in merito al caso della coppia d’italiani, residenti nel Bellinzonese, in carcere dal 2016 con l’accusa di aver abusato dei figli. Il processo ai coniugi si terrà in autunno: rischiano pene detentive tra i 5 e i 15 anni per una serie di reati sessuali commessi nell’arco di 10 anni.
Tutto ebbe infatti inizio nel 2005, quando la famiglia viveva ancora a Varese. La figlia della coppia aveva appena sei anni, mentre il fratello era poco più grande. È in quel contesto che cominciano le violenze. Abusi che inizialmente sono stati categoricamente negati dal padre, come rivela il Caffé: “Non mi aspettavo che mia figlia potesse lanciare un’accusa del genere. Sono situazioni dovute alla malizia e alle provocazioni di quella bugiarda di mia figlia". Ma poi le foto e i video scovati nel computer dell’uomo, lo hanno inchiodato alle sue responsabilità.
"Dopo tanti anni di matrimonio - ha quindi confessato l’uomo - il sesso con mia moglie era diventato noioso. Avevamo voglia di provare qualcosa di nuovo e così abbiamo deciso di coinvolgere i nostri figli".
Una dichiarazione scioccante, dietro la quale si celano centinaia di abusi. Una catena dell’orrore interrotta dal coraggio della figlia che, alla soglia della maggiore età, ha trovato il coraggio di denunciare i genitori, protetta da un foyer per giovani del Sottoceneri dove aveva trovato ospitalità.