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Cronaca
18.09.2019 - 11:200

Funzionario condannato, il Governo vuole leggere la sentenza e fa ricorso a Mons Repos

La presidente della Corte d'appello e revisione penale ha negato al Consiglio di Stato la sentenza e le relative motivazioni della condanna per coazione sessuale, dato che sia difesa che accusa hanno inoltrato ricorso

BELLINZONA – Il caso dell’ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale ogni tanto aleggia sopra Palazzo delle Orsoline. Quando ci fu il processo, molti furono gli atti parlamentari, atti soprattutto a capire come fosse stato possibile che l’uomo avesse agito per tanti anni praticamente indisturbato, nonostante in diversi sapessero.

Ne aveva parlato sui social Boris Bignasca, poi la vicenda è tornata al centro del dibattito, seppur “di striscio”, mentre si discuteva della nomina dei membri del Consiglio d’amministrazione dell’Azienda cantonale dei rifiuti, per cui era candidato Ivan Pau Lessi, che si era autosospeso dal Consiglio della Magistratura perché citato nel corso del processo come funzionario che sapeva. Dadò, Bignasca e altri si sono scagliati contro il Governo, il quale ha fatto sapere di non aver stralciato il nome di Pau Lessi dai papabili perché non aveva ancora avuto accesso alla sentenza.

In effetti, attende di leggere le motivazioni prima di dire la sua sulla presunta omertà. Ma c’è un problema: la sentenza non è definitiva, dato che accusa e difesa hanno inoltrato ricorso. Dunque, la presidente della Corte d’appello e revisione penale, la giudice Giovanna Roggero–Will, che ha negato al Consiglio di Stato l’accesso alla sentenza di primo grado, e alle relative motivazioni scritte.

Il Governo ha inoltrato a sua volta ricorso al Tribunale Federale, perché vuole le motivazioni, riporta la Regione.

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