BELLINZONA – Gli esercenti hanno vissuto, col Coronavirus, momenti difficili. Prima la chiusura durante il lockdown, poi la diminuzione dei posti a sedere, le norme di protezione che impongono restrizioni per chi ospita clienti in piedi dopo le 18. Ne sono usciti discretamente, grazie ad aiuti, ma guardano con preoccupazione anche ai prossimi mesi.
“GastroTicino ringrazia le autorità cantonali e comunali per gli aiuti di diversa natura a favore del settore della ristorazione e albergheria, che d’estate hanno permesso di ridurre le conseguenze economiche negative delle restrizioni legate al Coronavirus. Oltre alla riduzione di tasse e distribuzione di buoni pranzo alla popolazione, citiamo in particolare la messa a disposizione di spazi sul suolo pubblico, così da compensare i posti a sedere persi con il distanziamento sociale”, si legge in una nota.
Ma l’emergenza non è finita, appunto, e con essa nemmeno le preoccupazioni dei ristoratori. “Giunti alle soglie dell’autunno, tuttavia, GastroTicino guarda con preoccupazione all’evolversi della situazione meteorologica con le temperature che si faranno sempre più rigide. Il permanere delle norme per arginare la diffusione del virus - che il settore ha sempre osservato con senso di responsabilità - farà sì che i locali avranno molti meno posti interni a disposizione della clientela”: si teme che i clienti si sentano insicuri e dunque frequentino meno i locali, portando a conseguenze gravi quali anche il licenziamento di personale per chi non ha abbastanza lavoro o anche chiusure.
“Per questo motivo chiediamo alle autorità cantonali e comunali di valutare la possibilità di poter concedere facilitazioni per arredare e riscaldare le terrazze esterne o gli spazi sul suolo pubblicocon tende, gazebi chiusi e altre strutture simili. Diversi Comuni hanno già concesso tali facilitazioni, consapevoli che si tratta di aiuti eccezionali per l’autunno-inverno 2020-2021”, p la richiesta.
Anche i grandi eventi del periodo autunnale e invernale sono in forse, si pensi a Locarno on Ice e ai villaggi di Natale che rischieranno di essere senza ristorazione. Per questo motivo GastroTicino ritiene che “poter facilitare la realizzazione delle proposte d’arredo di cui sopra, consentirebbe ai ristoranti e bar di poter proporre un’alternativa alla popolazione, rendendo vive le piazze, sempre tenendo in considerazione le norme sul distanziamento sociale e gli assembramenti”.
L’invito all’impegno non è solo alla autorità bensì anche ai soci. A loro si chiede di “collaborare con le autorità locali e di proporsi alla clientela in modo originale e innovativo, così da poter evitare che la stagione invernale pesi in modo irreparabile sul loro futuro”.